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Sci Alpino

Sci alpino, Coppa del Mondo femminile: Petra Vlhova, mani sulla Coppa. Ma non può distrarsi. E le azzurre meditano diversi colpi…

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Centodiciannove punti di vantaggio su Michelle Gisin, duecentoventisei su una Marta Bassino mai così costante in carriera (e peccato per il secondo gigante di Courchevel, altrimenti…). Goggia e Brignone, pensiero nostro, ancora in gioco. Questo, comunque, il bottino che Petra Vlhova vanta sulle prime due avversarie dirette, quando non siamo però giunti nemmeno a metà della stagione di Coppa del Mondo 2020-2021.

La slovacca guida saldamente la graduatoria generale a quota 649 punti, anche se è reduce da una prestazione piena di errori in superG a St. Anton, dove ha accusato anche un piccolo fastidio al ginocchio, di lieve entità. Resta lei la principale favorita per la conquista della sfera di cristallo, non fosse altro perché in slalom difficilmente scende dal podio (anche se a Semmering è successo) e fa punti in tutte le altre discipline. Certo, la sfida per il trofeo di cristallo è veramente a un bivio, e proprio a gennaio 2021. Dopo la slalom di domani, a Flachau, presumibilmente favorevole all’allieva di Livio Magoni, arriveranno infatti otto gare consecutive prima dei Mondiali, distribuite tra gigante, discesa e superG (con una competizione tra le porte larghe da recuperare e un’altra in superG). Ecco: se Bassino, Goggia, Brignone e Gisin vogliono avere anche solo una chance di rompere le “uova nel paniere” a Vlhova, devono farlo in buona parte prima di Cortina 2021 andando a conquistare punti “pesanti” nelle competizioni citate. Anche per non lasciare Petra scappare via in classifica e quindi abbattere un po’ il morale.

Sono diversi, però, i fattori da tenere in considerazione: la slovacca non raccoglie granché in discesa e superG, ma nemmeno le sue avversarie dirette lo stanno facendo, eccezion fatta per il superG, dove Brignone e Bassino restano molto performanti. Non basta, però. Per avere una possibilità in ottica Coppa, devono elevare il rendimento soprattutto in discesa: Crans Montana e Garmisch-Partenkirchen, piste difficili e a loro gradite, ci daranno le risposte giuste. Secondo punto: Michele Gisin non è più quella del 2017-2018 in velocità, questo sembra ormai un dato accertato e in casa Svizzera si sottolinea il calo di rendimento avvenuto dopo la drammatica caduta del fratello Marc (oggi per fortuna sano e ritirato) in Val Gardena, nel dicembre 2018. Terza considerazione: Gut, Stuhec, per non parlare della interessante squadra giovane americana o di Lie, entrano in gioco prepotentemente (soprattutto la ticinese) in qualità di “arbitro” della contesa, visto che hanno innalzato nuovamente l’asticella in discesa e superG e quindi potranno togliere punti preziosi alle duellanti. Ultima nota: Bassino e Brignone hanno fatto bene (o faranno bene) a saltare Zagabria e Flachau, per riprendere gli allenamenti al meglio e prepararsi a un filotto di gare importanti, ma tra Jasna e Åre dovranno provare a superarsi anche in slalom, altrimenti le chance di impensierire Vlhova resteranno ridotte al lumicino.

Non va nemmeno sottovaluto l’impatto psicologico che potrebbero avere, proprio sulla testa delle atlete, i Mondiali di Cortina 2021: chi uscirà bene dalla rassegna iridata, e non sarà troppo distante da Vlhova in classifica generale, sarà magare capace di “gasarsi” nel finale di stagione. Morale: Petra sempre favorita, anche per il numero elevato di gare tecniche a disposizione, ma non può distrarsi più di tanto nemmeno lei. E sarà importante recuperare il superG di St. Moritz (sarà fatto, in Val di Fassa) e il gigante di Semmering. Per tutte, ma in primis per le italiane.

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Foto: Lapresse

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