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Sci di fondo, Tour de Ski Val di Fiemme 2021: Federico Pellegrino sogna il podio nella sprint, dopodiché il Cermis incoronerà il nuovo vincitore

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Dopo il secondo e ultimo giorno di riposo, il Tour de Ski si appresta a vivere il suo epilogo. Nel weekend si gareggia in Val di Fiemme, come sempre palcoscenico della conclusione della prova a tappe per antonomasia dello sci di fondo. La valle trentina ha una tradizione ricchissima, essendo entrata nel calendario del massimo circuito per la prima volta nel 1990. Nel corso degli anni ha organizzato ben tre edizioni dei Mondiali (1991, 2003, 2013) e nel 2026 sarà teatro delle gare dei Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina. Inoltre, dal 2007, ospita la conclusione del Tour de Ski con la tradizionale scalata del Cermis. In questo 2021 l’epilogo andrà in scena per la seconda volta consecutiva nel format della mass start. Sino al 2019, invece, l’atto finale era un inseguimento basato sui distacchi accumulati in classifica generale.

Tuttavia, prima di arrivare alla conclusione dell’evento, sono in programma altre due tappe. Venerdì si disputerà una 15 km mass start a tecnica classica, seguita da una sprint a tecnica classica nella giornata di sabato. Domenica poi, la già citata “Final Climb”.

15 KM MASS START TC
La partenza in linea di 15 km in alternato è diventata una presenza fissa nel programma della Val di Fiemme, poiché  andrà in scena per il settimo inverno consecutivo.
La gara è storicamente terreno di conquista per i norvegesi. Infatti si sono imposti 2 volte a testa sia Martin Johnsrud Sundby (2016, 2017) che Johannes Høsflot Klæbo (2019, 2020). Le altre due affermazioni sono state appannaggio del tedesco Tim Tscharnke (2015) e del kazako Alexey Poltoranin (2018).
In questo format l’Italia vanta un podio. Merito di Francesco De Fabiani, classificatosi , alle spalle di Klæbo, nel 2019.

SPRINT TC
La sprint è invece una rarità sulle nevi del Trentino. Sinora se ne sono disputate solo cinque, di cui tre in passo alternato. La prima andò in scena nel 2003 e fu vinta dal norvegese Jens Arne Svartedal davanti al connazionale John Kristian Dahl e all’estone Andrus Veerpalu. La seconda è stata quella dei Mondiali 2013, quando la medaglia d’oro è andata al russo Nikita Kriukov, che ha preceduto il norvegese Petter Northug (argento) e il canadese Alex Harvey (bronzo). Infine, durante il Tour de Ski 2020, ha primeggiato il norvegese Johannes Høsflot Klæbo, superando i russi Sergey Ustiugov e Alexander Bolshunov.
Mai un podio per l’Italia, in nessuna tecnica. Il miglior risultato è il posto di Renato Pasini, nel 2003.

FINAL CLIMB
Infine, domenica, la “Final Climb”, ovvero la scalata del Cermis, la quindicesima della storia. Sinora dodici diversi fondisti hanno realizzato il miglior tempo in questa devastante prova. Gli unici in grado di ripetersi sono stati il ceco Lukas Bauer (2010, 2011) e il norvegese Martin Johnsrud Sundby (2016, 2018).
Meritano però di essere citati anche tutti coloro che, nel corso degli anni, sono stati capaci di firmare almeno una volta il crono più rapido. In rigoroso ordine temporale si leggono i nomi del russo Sergey Shiriaev (2007), del tedesco Rene Sommerfeldt (2008), del canadese Ivan Babikov (2009), del russo Alexander Legkov (2012), dello svedese Marcus Hellner (2013), del norvegese Chris Jespersen (2014), dell’italiano Roland Clara (2015), del francese Maurice Manificat (2017), del norvegese Sjur Røthe (2019) e del norvegese Simen Hegstad Krüger (2020).

Dunque anche una vittoria italiana nella scalata finale, dove Roland Clara è sempre stato competitivo. D’altronde il successo del 2015 era stato preceduto dal secondo tempo del 2011 e dal terzo del 2013. Inoltre non va dimenticato come Giorgio Di Centa abbia realizzato la terza performance sia nel 2007 che nel 2009.

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Foto: La Presse

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