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Tennis, ATP Antalya 2021: da Alex ad Alexander, de Minaur e Bublik si giocano il primo titolo dell’anno

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Il primo titolo del 2021 del circuito ATP si assegnerà ad Antalya, nell’ATP 250 turco organizzato grazie a una licenza annuale concessa dall’organo professionistico maschile. La disputeranno l’australiano Alex de Minaur, numero 4 del tabellone, e il kazako Alexander Bublik, proveniente da una settimana che ha fatto vedere la parte buona del suo talento.

L’approdo dell’aussie all’ultimo atto è stato praticamente indolore fino alla semifinale di questa mattina. Se nei primi tre match, quelli con il tunisino Malek Jaziri, il bulgaro Adrian Andreev e il georgiano Nikoloz Basilashvili, aveva perso solo 13 giochi, ha fatto molta più fatica con il belga David Goffin, dovendo alzare il livello per prevalere con il punteggio di 6-4 3-6 6-2. Si tratta della sua ottava finale a livello ATP: ne ha vinte tre e perse quattro, tra cui l’unica giocata nel 2020 col francese Ugo Humbert ad Anversa. Non si modificherebbe la sua situazione nella classifica mondiale, dove rimarrebbe inchiodato al numero 23.

Il kazako, per arrivare fino all’ultimo giorno del torneo, un inusuale mercoledì invece della domenica, ha avuto un percorso senz’altro meno agevole di quello del suo avversario. Tuttavia, la settimana è stata di quelle buone, in cui il suo talento è riuscito a mostrarsi completamente, là dove altre volte i risultati non lo hanno concretamente valorizzato. Entrato da ottava testa di serie, ha sconfitto Salvatore Caruso, il francese Tristan Lamasine, il numero 1 del torneo Matteo Berrettini e, in semifinale, il francese Jeremy Chardy, con il brivido del 6-4 6-7(4) 6-3 e l’unico set perso in tutto il torneo. Per Bublik è la terza finale sul circuito maggiore: le prime due le ha perse nel 2019 contro l’americano John Isner a Houston e contro lo spagnolo Pablo Carreno Busta a Chengdu. Già certo di essere numero 45, potrà essere 44 in caso di vittoria.

Non ci sono precedenti tra i due, uniti da uno strano destino di soprannomi e considerazioni. Alex l’australiano, infatti, è soprannominato “The Demon” (anche se l’origine, più che nel tennis, si rivela nella sinistra somiglianza tra pronuncia del cognome e demonio), mentre Alexander il kazako dai demoni tennistici ogni tanto si fa prendere, facendo a volte il bello a volte il cattivo tempo. Questa settimana ha mostrato il bello, almeno finora.

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Foto: LaPresse

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