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Tennis, Dayana Yastremska chiede il rito abbreviato al TAS per partecipare all’Australian Open
A poco più di dieci giorni dall’inizio dell’Australian Open i tabelloni del torneo possono ancora essere soggetti a cambiamento. Con il Covid-19 ancora in giro esiste la possibilità che qualche atleta possa essere soggetto a contagio dovendo rinunciare al primo torneo dello Slam, come sta rischiando la spagnola Paula Badosa Gibert; ma c’è ancora chi ad oggi, al 28 gennaio, non sa ancora se potrà calcare i campi australiani come Dayana Yastremska, numero 29 del ranking WTA e squalificata per doping lo scorso 7 gennaio, tre settimane fa. Proprio in merito a questo la ventenne di Odessa ha presentato ricorso al TAS di Losanna per essere ammessa al torneo, optando per il rito abbreviato.
Il calvario della Yastremska inizia nel finale di 2020, quando un campione d’urina fornito alle agenzie antidoping lo scorso 24 novembre risultò positivo al mesterolone, una delle “sostanze non specificate” della lista S1 (agenti anabolizzanti) proibite dalla WADA e pertanto vietate dallo stesso Programma Anti-Doping. Nonostante la squalifica la tennista (che si difese sui social negando l’assunzione di sostanze per migliorare le prestazioni e parlando di una possibile contaminazione del suo campione d’urina, comprovando un controllo della settimana prima con esito negativo) ha deciso di partire comunque per l’Australia, ed una volta approdata a Melbourne ha fatto prima richiesto di appello all’ITF, respinta in breve tempo, per poi contattare il TAS.
Il rito abbreviato era l’unica soluzione per Dayana Yastremska per provare a partecipare all’Australian Open 2021. La sentenza verrà infatti emessa avanti ad un solo arbitro il prossimo 3 febbraio, un giorno prima del sorteggio dei tabelloni del torneo. In caso di responso positivo per lei, l’ucraina arriverebbe comunque senza ritmo al torneo, visto che i WTA 500 di Melbourne prenderanno il via domenica 31 gennaio. Ma almeno renderebbe limpida la sua fedina penale tennistica, cancellando con un colpo di spugna le accuse di doping. E, cosa non meno importante, il suo portafogli si riempirebbe con 100.000 dollari australiani, l’equivalente di poco più di 60.000 euro.
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Foto: Lapresse