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Tennis, l’Italia e un sogno chiamato Coppa Davis
L’Italia del tennis maschile sta vivendo una stagione da sogno. Sono ben 4 gli azzurri nella top-50 del ranking ATP, numero che raddoppia se si guarda ai primi 100 della classifica mondiale. E’ proprio partendo da questi presupposti che la nazionale guidata da Corrado Barazzutti guarda con grande fiducia alla prossima Coppa Davis.
L’Italia è riuscita una sola volta a conquistare la famosa ‘insalatiera’ nel lontano 1976 con Adriano Panatta, Paolo Bertolucci, Antonio Zugarelli e l’attuale capitano Corrado Barazzutti contro il Cile. Un successo storico entrato di diritto tra i momenti più alti dello sport azzurro. L’ultima finale per la nostra nazionale è datata 1998 quando la Svezia si impose al Forum di Assago di Milano, con l’attuale presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi costretto al ritiro prima del tie-break del primo match. Una finale che grida ancora vendetta.
Dicevamo del periodo d’oro del tennis maschile italiano guidato Matteo Berrettini che occupa al momento il 10mo posto del ranking. Il romano ha dimostrato di aver maturato consapevolezze importanti ma purtroppo è costretto a gestirsi a causa di un fisico che negli ultimi mesi l’ha fatto tribolare non poco. Laddove il 24enne allenato da Vincenzo Santopadre riuscisse a trovare la giusta continuità, potrebbe essere una pedina fondamentale per la caccia all’insalatiera. Il leader della nazionale azzurra in Coppa Davis negli ultimi anni è sempre stato Fabio Fognini, non solo per le sue indiscutibili qualità tecniche ma anche per la sua forte personalità. La grande incognita per quanto concerne il tennista di Arma di Taggia è legata alla qualità del recupero dopo l’operazione ad entrambe le caviglie.
Alle spalle dei due big ci sono i rampanti Lorenzo Sonego (n.35 ranking ATP) e Jannik Sinner (n.37 ranking ATP). Se il primo ha stupito il mondo nel match vinto all’ATP 500 di Vienna contro Novak Djokovic, il secondo ha fatto passi da gigante, gestendo con grande personalità il fardello di ‘predestinato’ che gli è stato attribuito sin dalle sue prime esibizioni nel massimo circuito. Il 2021 potrebbe essere l’anno della definitiva consacrazione del 19enne nativo di San Candido. Se sulle sue doti tecniche non si discute, al netto di alcuni aspetti tecnici sui quali lavorare e continuare a migliorare, bisognerà capire come Sinner si potrebbe integrare con i compagni di squadra e il ruolo che potrebbe ricoprire.
Con ogni probabilità Barazzutti dovrebbe far riferimento ai quattro tennisti sopracitati, almeno per quanto concerne il singolare, per la Coppa Davis 2021 in programma a fine novembre alla Caja Magica di Madrid. Non bisogna dimenticare, però, i nomi di Salvatore Caruso e Stefano Travaglia. Il tennista di Avola è migliorato moltissimo nelle ultime stagioni e, nonostante i 28 anni di età, la parabola della sua carriera sembra ancora ascendente. Il marchigiano, invece, è stato molto importante nel match di Davis dominato contro la Corea del Sud e aspira a far parte del gruppo.
La vera incognita di una nazionale che, almeno sulla carta, possiede tutte le credenziali per ben figurare nella massima competizione tennistica per nazioni è il doppio. Negli ultimi anni Simone Bolelli è stato il perno della nostra selezione. Il 35enne nativo di Bologna ha deciso di non cimentarsi più in singolare proprio per concentrarsi esclusivamente sul doppio e attualmente è di gran lunga il migliore azzurro nella classifica dedicata, occupa il 68mo posto. Al suo fianco spesso c’è stato Fabio Fognini e tra i due si è notata una grande intesa. Chissà che Barazzutti non possa cercare qualche ulteriore soluzione per alzare ancor di più il livello del nostro doppio.
L’Italia è stata inserita nel Gruppo E di Coppa Davis con Stati Uniti e Colombia. Per quanto concerne gli USA occhio a John Isner e Taylor Fritz, contro cui l’Italia aveva perso nella massima competizione per nazionali nel 2019. Per quanto concerne i sudamericani il vero punto di forza sono Juan Sebastián Cabal e Robert Farah coppia numero 1 al mondo nel doppio. Sulla carta la compagine guidata da Barazzutti parte favorita anche perchè se l’Italia vuole credere realmente nel sogno Coppa Davis deve guardare ben altri avversari come la Spagna di Rafael Nadal, la Serbia di Novak Djokovic, il Canada di Denis Shapovalov e Milos Raonic e la Russia di Daniil Medvedev e Andrey Rublev.
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Foto: LaPresse