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Tennis, Lorenzo Musetti: “Sogno di essere alle ATP Finals entro il 2025. Jannik Sinner è tre step davanti a me”
Lorenzo Musetti è pronto per una nuova avventura. Il tennista (classe 2002), protagonista di un’ottima annata che l’ha proiettato vicino alla top-100 (attuale n.129 del mondo), ha voglia di ritornare in campo e di continuare la sua crescita che gli ha permesso di mettersi in evidenza nel corso della passata stagione, specialmente nei tornei sulla terra battuta.
Nel suo percorso sono due le figure fondamentali: nonno Renzo e il tecnico Simone Tartarini: “Secondo mio nonno non giocavo mai bene. Mi arrabbiavo, ma ora mi rendo conto che era per darmi delle motivazioni. Simone è stato una specie di babysitter, importante nella fase della mia crescita. Mi sento in debito con lui“, le sue parole in un’intervista al Corriere della Sera.
Musetti, nel suo modo di giocare, è un po’ il rappresentante di un gioco antico: tennis di tocco e rovescio a una mano. “Gioco il rovescio a una mano da quando avevo 9 anni: piaceva a mio padre e mi è venuto spontaneo. Simone, piuttosto, ha cercato di svecchiarmi: quando ci siamo incontrati facevo troppe azioni in back, troppe smorzate. Mi ha incanalato verso un tennis più moderno. Come dice lui, viene prima la torta e poi la ciliegia“.
Indubbiamente il torneo di Roma, dove ha raggiunto gli ottavi di finale e si è imposto contro giocatori di livello come Wawrinka e Nishikori, ha dato a Lorenzo la consapevolezza di potercela fare: “Ho sentito un clic nella testa. A Todi, lo scorso agosto, sconfitto dal tedesco Hanfmann, ero a terra: troppi alti e bassi, non ne potevo più di veder sfumare occasioni. Da lì in poi ho smesso di parlare e lamentarmi in campo: solo atteggiamenti positivi. A Roma ho giocato bene perché avevo la consapevolezza di essere cambiato“.
Inevitabili poi i confronti con Sinner e il parere di Musetti è chiaro: “Jannik è tre step davanti a me, lo ringrazio ma il più forte ora è lui. Ad essere al centro dell’attenzione mi fa un grande favore: agli Internazionali ero più stanco per le interviste che per aver eliminato Wawrinka. Io ho così tante soluzioni che spesso vado in conclusione e mi confondo…Sinner ne ha tre o quattro che fanno davvero molto male e non sbaglia mai“.
Guadando al futuro, il target è chiaro: “Conterà aver giocato il più possibile e ad alto livello. Le ATP Finals sono lontane però sarebbe bellissimo realizzare questo sogno entro il 2025. Mi ci vedo“. E poi sulle polemiche riguardanti la residenza Montecarlo: “So delle critiche, ma alla base della decisione ci sono ragioni tecniche e di organizzazione. Posso partecipare agli stage al Country Club con Jannik e con gli altri professionisti, assicurandomi un allenamento di altissimo livello“.
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Foto: LaPresse