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Tennis: Matteo Berrettini, non vanno tratte conclusioni affrettate dopo Antalya

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L’ATP 250 di Antalya non è stato un buon torneo per Matteo Berrettini, o almeno non lo è stato in quelle che erano le sue speranze. Il romano, numero 1 d’Italia e 10 del mondo, ha finito l’avventura nei quarti di finale contro il kazako Alexander Bublik, simbolo d’imprevedibilità per eccellenza.

Per il giocatore allenato da Vincenzo Santopadre una settimana particolarmente strana, nel senso che i primi due incontri, quelli con il turco Ergi Kirkin e il bulgaro Dimitar Kuzmanov, sono risultati semplici. Certo, c’era un’ampia differenza di classifica, ma le cose buone dal lato di Matteo si vedevano, soprattutto con quel dritto che può e deve far male in un caso come il suo. Il fatto che abbia perso con Bublik non preoccupa più di tanto, anche se lo stesso Berrettini si è detto sostanzialmente arrabbiato in sala stampa per non aver concretizzato nei momenti importanti. Sarà questo uno degli aspetti su cui lavorare.

L’azzurro, infatti, ha sul groppone un finale di 2020 difficilissimo, che dev’essere inevitabilmente cancellato da una buona prima parte di 2021. Serve soprattutto evitare che, alla ripresa del ranking senza il semi-blocco, possano esserci conseguenze importanti soprattutto in corrispondenza dei periodi (aprile, giugno e poi fine anno) in cui esistono tutte le cambiali più pesanti per lui. 14 giorni di allenamento in Australia, dove il romano già si trova, gli daranno certo modo di testarsi, così come un’ATP Cup che gli fornirà tre match con indicazioni.

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Foto: LaPresse

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