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Tennis, Petra Kvitova: “La quarantena è molto dura, ma lo sapevamo”

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“Credo che tutti sapessimo più o meno che sarebbe potuto accadere di finire in quarantena dura“, Petra Kvitova spiega così il momento che i tennisti iscritti all’Australian Open stanno vivendo a Melbourne. Una situazione sicuramente strana e difficile, che la slovacca ha raccontato in un’intervista a Tennis Majors.

In attesa di giocare le prime partite dei tornei della bolla di Melbourne, Kvitova parla di come vive le sue giornate: “Onestamente, sono una di quelle fortunate. Posso uscire almeno per allenarmi (insieme alla croata Martic), ma, in generale, ho lavorato molto durante la off-season e finalmente ho un po’ di tempo per riposarmi. In realtà mi godo anche il tempo libero. Guardo delle serie ceche, bevo caffè, leggo l’ultimo libro giallo, chiamo amici e familiari.

La tennista ceca racconta di quanto l’organizzazione sia severa nel far rispettare i protocolli: “Sono molto severi. Non puoi aprire la porta perché ti va, ma solo quando ti portano da mangiare e bussano. All’inizio, nessuno conosceva davvero le regole e sentivo spesso le porte aprirsi. Una volta ho provato a spiegare di averla aperta perché non sapevo se il pasto fosse arrivato mentre dormivo e quelli della reception mi hanno detto di chiamarli la prossima volta, in modo che possano mandare qualcuno a vedere se c’è qualcosa di fronte alla mia porta e avvertirmi”.

Nessun contatto con gli altri tennisti: “Naturalmente possiamo parlarci al telefono, ma non vedo nessuno, davvero. Anche quando siamo sulla navetta per andare ai campi, ci sono due metri di distanza e devi disinfettarti le mani tipo cinque volte prima di arrivare e lo stesso al ritorno. È molto rigoroso, ma capisco che è importante”.

 

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Foto LaPresse

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