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Tokyo 2021, cerimonia d’apertura con presenza dimezzata per il Covid? Tante le ipotesi in Giappone

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Il conto alla rovescia procede velocemente e l’incertezza sulla disputa dei Giochi Olimpici di Tokyo 2021 è molta. Dal 23 luglio all’8 agosto la rassegna a Cinque Cerchi dovrebbe tenersi in terra nipponica, ma la paura per il Covid-19 c’è.

Non a caso, negli ultimi giorni, il Governo giapponese ha varato un piano di emergenza a cui undici prefetture dovranno sottostare (ivi compresa la capitale) fino al 7 febbraio. I cittadini dovranno limitare le uscite ai servizi essenziali, i ristoranti e i bar potranno servire alcol solo fino alle 19.00 e chiudere entro e non oltre le 20.00. L’incentivo è quello di usare lo smart working al fine di limitare il numero di spostamenti nella realtà del Sol Levante.

Da questo punto di vista, il Comitato organizzatore va avanti per la propria strada, ma nello stesso tempo non si esclude alcuna eventualità, affinché però i Giochi si disputino. In questo senso, a poco più di sei mesi dal via della rassegna, si pensa alle Olimpiadi in una bolla e nello stesso tempo a una cerimonia d’apertura con una presenza di atleti contingentata e dimezzata per evitare guai.

Ad annunciarlo è stato lunedì proprio il Comitato giapponese per ridurre i rischi legati al Covid: “Per assicurare la sicurezza e la salute degli atleti e per semplificare le operazioni, crediamo sia necessario riconsiderare il numero di partecipanti alle cerimonie di apertura e chiusura e rivedere le modalità per il loro ingresso allo stadio“. Stando ad alcune indiscrezioni dei media locali, non saranno più di 6.000 gli atleti presenti nella cerimonia d’apertura. 

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Foto: LaPresse

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