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America’s Cup, dalle offese a Luna Rossa all’ipotesi di regate a porte chiuse. I Kiwi cambiano idea…

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Speravamo aveste più onore e rispetto per questo Paese“. “Le regole sono dalla parte del Challenger of Record, ma il buon senso e la decenza non lo sono. C’erano già stati molti problemi tra il sindacato italiano e le altre squadre durante la Prada Cup, con le loro obiezioni meschine e frivole, ma oggi hanno portato la questione a un livello superiore: hanno insistito sul fatto che la Finale della Prada Cup riprendesse venerdì, indipendentemente dal fatto che ad Auckland ci sia un lockdown di livello 2. Dicono che si può gareggiare a porte chiuse come accade in altri sport, tuttavia non tengono in considerazione cosa sta accadendo in Nuova Zelanda in questo momento“. Pensieri e parole di Tina Symmans, presidente di ACE (America’s Cup Event Ltd), ovvero l’ente che si occupa di organizzare la Coppa America di vela. Tali offese nei confronti di Luna Rossa risalgono allo scorso 17 febbraio, meno di due settimane fa.

Cosa era successo all’epoca? In estrema sintesi. Il COR (Challenge of Record), che tra l’altro si occupava degli aspetti organizzativi relativi alla Prada Cup, si era opposto alla proposta di ACE di rinviare di una settimana le regate tra il Team Prada Pirelli ed Ineos Team UK, affinché si potessero svolgere con la presenza del pubblico. I neozelandesi avrebbero gradito attendere che il livello di allerta anti-Covid scendesse ad 1, mentre per Luna Rossa nulla ostava a gareggiare anche con allerta 2, come peraltro previsto dal protocollo vigente, senza dimenticare che la Prada Cup, da regolamento, doveva necessariamente concludersi entro il 24 febbraio. Luna Rossa ha avuto ragione e non poteva essere altrimenti: la normativa era dalla sua parte.

Attualmente ad Auckland vige un lockdown di livello 3 e l’inizio dell’America’s Cup è stato ufficialmente rinviato: le regate non scatteranno prima di mercoledì 10 marzo. Si scorge tuttavia un netto cambio di rotta nelle parole di Tina Symmans, la stessa che si era scagliata con vigore contro Luna Rossa, utilizzando termini a tratti inopportuni: “Come ha sempre affermato, ACE desidera mantenere il maggior numero di regate con restrizioni di livello 1 (che consentirebbero la presenza del pubblico, ndr). Ma per essere prudenti, ACE chiederà un’esenzione per gareggiare con restrizioni di livello 3 in modo da mantenere aperte quante più opzioni possibili (senza la presenza del pubblico ed a porte chiuse, ndr)“.

Non solo i neozelandesi avevano bruscamente attaccato il Team Prada Pirelli per aver ottenuto (da regolamento) di regatare con restrizioni di livello 2, ma ora addirittura chiederanno una deroga al Governo per poter eventualmente gareggiare anche in regime di allerta 3! Ricordiamo infatti che, secondo la normativa vigente in Nuova Zelanda, con un lockdown di livello 3 non è possibile disputare eventi sportivi. Occorre dunque una deroga specifica e ad hoc da parte del Governo. Di sicuro il tanto desiderato pubblico, in tale eventualità, dovrà accontentarsi di guardare le regate da casa. E’ chiaro che gli interessi economici in ballo sono talmente enormi che ACE preferisce disputare una Coppa America a porte chiuse piuttosto che non disputarla affatto. Con buona pace delle accuse a Luna Rossa che, a distanza di 10 giorni, si sono rivelate un vero e proprio boomerang.

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Foto: Luna Rossa Press

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