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America’s Cup, i foil piatti di New Zealand e le vele Batman: vantaggi e svantaggi

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Mancano 11 giorni all’inizio della Finale di America’s Cup tra Luna Rossa ed Emirates Team New Zealand, ma l’attesa è già spasmodica. Cresce in particolare la curiosità di vedere all’opera i Defender padroni di casa, per capire se saranno in grado di sfoderare prestazioni inarrivabili o se Luna Rossa avrà quantomeno la chance di giocarsela. La storia insegna che negli ultimi due decenni i maori hanno sempre rifilato delle severe lezioni alla compagine italiana.

Di sicuro i neozelandesi hanno sviluppato una barca molto estrema, studiando soluzioni sorprendenti ed avveniristiche. In una diretta di “Velisti su Facebook” è intervenuto anche Silvio Arrivabene, designer di American Magic che ha spiegato un dettaglio importante relativo alla randa: “La funzione di chiudere la randa con lo scafo penso sia stata realizzata molto bene da New Zealand e avere i pozzetti ai lati dà ancora più efficienza a questo assetto. Io tutt’ora preferisco però la soluzione di Luna Rossa nella parte bassa della randa perché la trovo molto avviata, mentre a mio avviso la soluzione di Team New Zealand non è così pulita“.

Vi è poi grande interesse sui cosiddetti nuovi foil a T di Te Rehutai: consentiranno ai Kiwi di fare la differenza? E’ molto interessante il parere di Arrivabene in proposito: “Loro hanno percorso la strada del foil piatto, che consente di avere maggiore superficie bagnata perché devono mettere un’estensione nel foil arm. Dipende da come uno regola la barca e la posizione del foil arm. E’ da vedere se questa soluzione sarà performante. Noi di American Magic l’avevamo testata all’inizio, poi l’abbiamo lasciata da parte. Però certamente Team New Zealand ha dimostrato ottima velocità e quindi quel concetto di sicuro male non va. Loro hanno poi dei foil con una superficie minore rispetto a tutte le altre barche. E’ proprio una differenza filosofica, bisogna capire quanta parte del decollo è affidata ai foil, quanta allo scafo ed alla carenatura che c’è nella zona di chiglia. Sarà interessante vedere come si comportano i neozelandesi nel decollo con poco vento rispetto a Luna Rossa. Non è detto che questo non sia un modo alternativo per raggiungere un risultato simile. Questo discorso vale molto per la fase di decollo, perché, una volta che sei su, forse è meglio avere un foil più piccolo“.

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Infine le cosiddette vele ‘Batman’. Non si tratta di una soluzione innovativa, perché i neozelandesi hanno preso spunto proprio da American Magic. Dunque chi meglio di Arrivabene può spiegarne i vantaggi: “Noi la utilizzavamo dai 16-17 nodi in su. All’inizio era una randa vecchia riadattata con delle modifiche tecniche. Poi con queste variazioni abbiamo sicuramente trovato dei benefici“.

Foto: Luna Rossa Press

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