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America’s Cup, Luna Rossa-New Zealand: possibile rinvio per lockdown. Il precedente contro Ineos

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In tutta la regione di Auckland è stato proclamato un lockdown di livello 3 (il più rigido) in seguito a un paio di positività al Covid-19. La premier della Nuova Zelanda ha deciso che la massima restrizione resterà in vigore per sette giorni a partire dalle ore 06.00 locali di domenica 28 febbraio (sono avanti dodici ore rispetto a noi). Secondo i protocolli in essere, non si possono disputare eventi sportivi in queste condizioni e dunque l’inizio della America’s Cup, in programma sabato 6 marzo, è concretamente a rischio. Al momento non si sa molto di più: gli organizzatori hanno comunicato di essere in contatto con le autorità competenti e che decisioni verranno comunicate prossimamente. Appare comunque molto difficile, salvo accordi, che il match race tra Luna Rossa e Team New Zealand possa concretamente incominciare il prossimo weekend.

Il confronto per la conquista del trofeo sportivo più antico al mondo potrebbe magari essere rinviato di qualche giorno, anche perché non c’è una data limite per la conclusione della competizione: si può andare avanti a oltranza, fino a quando uno dei due team raggiunge le sette vittorie necessarie per alzare al cielo la Vecchia Brocca. I due equipaggi sono ovviamente alla finestra e attendono di sapere quale sarà il loro futuro, per il momento non possono nemmeno scendere in acqua per allenarsi e sono costretti a rimanere in cantiere per sviluppare le proprie imbarcazioni.

C’è un precedente praticamente identico, accaduto appena due settimane fa. Luna Rossa era in vantaggio per 4-0 su Ineos Uk nella Finale della Prada Cup, quando la premier ha deciso di mandare Auckland in lockdown di livello 3 per 72 ore. A quel punto le regate previste per mercoledì 17 febbraio vennero rinviate e iniziò un importante braccio di ferro tra il Challenger of Record e gli organizzatori: Luna Rossa voleva subito tornare in gara il 19-20 febbraio dopo che il lockdown era stato abbassato a livello 2 (con quel livello di allerta si può regatare, da protocollo), mentre ACE (supportato da New Zealand e Ineos) preferiva rinviare tutto di una settimana.

Team Prada Pirelli vinse il braccio di ferro legale, anche se ha ricevuto insulti pesanti da parte della stessa presidente di ACE (“mancate di rispetto alla Nuova Zelanda”), e poi chiuse i conti con i britannici nel Golfo di Hauraki (7-1). Una precisazione: la Finale della Prada Cup doveva terminare da regolamento entro il 24 febbraio, mentre la America’s Cup non ha questo problema e può andare avanti a oltranza, fino al raggiungimento delle sette vittorie.

Foto: Luna Rossa Press

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