Seguici su

Senza categoria

America’s Cup, Patrizio Bertelli: “Luna Rossa non è distante da NZ. Rapporti tesi? Non so cosa vogliano di più”

Pubblicato

il

Patrizio Bertelli non è ad Auckland per festeggiare l’impresa della sua Luna Rossa. L’amministratore delegato di Prada è rimasto ad Arezzo per guidare l’azienda in un momento storicamente difficile a causa dell’emergenza sanitaria, ma l’imprenditore toscano non si è naturalmente perso nemmeno un minuto delle regate dei suoi ragazzi.

Il 74enne ha seguito le gare da casa e ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, soffermandosi anche su cosa ha scavato la differenza con Ineos: “Noi si è lavorato di più. Mi riferisco alle ore sull’acqua. Gli AC75 sono barche con equilibri sottili: dalla forma delle vele ai foil, dalla conduzioni alle manovre. Solo navigando molto si cresce“. Infatti Team Prada Pirelli sembrava un’altra barca durante l’atto conclusivo: “Il salto di qualità è stato enorme. Uno scafo e un equipaggio trasformati. Il problema è che si era tutti a digiuno: la pandemia aveva cancellato le World Series, gli AC75 si sono affrontati per la prima volta ad Auckland. Nessuno ne conosceva le potenzialità“.

America’s Cup, Luna Rossa-New Zealand: chi è più forte? Il parere degli esperti. Sotto i 12 nodi…

Patrizio Bertelli si sofferma anche sulla scelta del doppio timoniere: “Una scommessa. Un po’ di estro italiano: come il progetto dei grinder ciclisti, che avevamo passato ai neozelandesi nel 2017 a Bermuda“. Arriva la conferma dell’accordo con Ernesto Bertarelli, armatore di Alinghi, nel caso in cui Luna Rossa vinca la Coppa America: “C’è un’idea con Ernesto che Alinghi sia Challenger of Record di Luna Rossa, sì“. Qualche dubbio, invece, sull’essere sponsor della Prada Cup in futuro: “Ho molti dubbi. Abbiamo sponsorizzato questa coppa per necessità, perché non c’erano alternative. La prossima volta eviterei volentieri“.

America’s Cup, i foil piatti di New Zealand e le vele Batman: vantaggi e svantaggi

In vista della sfida con Team New Zealand: “Ce la giocheremo sull’esperienza e sulla qualità del nostro match racing. Nel 2000, rispetto a Black Magic, eravamo troppo distanti, questa volta no“. I rapporti con i kiwi si sono incrinati e il patron non sa darsi una spiegazione: “Li abbiamo aiutati a Bermuda, abbiamo concordato gli AC75, abbiamo sponsorizzato la Prada Cup. Cosa vogliono di più? Mi sembra tutto un po’ esasperato, eccessivo. Quando il capo dei kiwi era Tom Schnackenberg veniva a mangiare gli spaghetti alla nostra base. Con Grant Dalton è tutto più difficile“. L’imprenditore voleva che suo figlio Lorenzo andasse ad Auckland, ma “non sono riuscito a ottenere dal governo neozelandese un posto in quarantena. Assurdo: un posto! Ma le sembra normale? A me pare ridicolo“.

Foto: Luna Rossa Press

LUNA ROSSA-TEAM NEW ZEALAND: PROGRAMMA, ORARI E TV. IL CALENDARIO E LE DATE

I PRECEDENTI DA BRIVIDI TRA LUNA ROSSA E NEW ZEALAND: 22-2 PER I MAORI!

FRANCESCO BRUNI: “FACCIAMO FOTO E VIDEO A NEW ZEALAND, SAPPIAMO CHE SONO FORTI”

PETER BURLING (SKIPPER NZ): “NON SONO PREOCCUPATO, CONTA SOLO LA VELOCITA’ DELLA BARCA”

BEN AINSLIE ATTACCA ANCORA LUNA ROSSA! “UNA DELLE OFFESE PIU’ GRANDI DELLA MIA VITA!”

FRANCESCO BRUNI E’ IL SECONDO TIMONIERE NON ANGLOSASSONE A GIOCARSI LA COPPA AMERICA

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità