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ATP Cup e tornei Melbourne: perché non si gioca il 4 febbraio? Cosa è successo e i dubbi sugli Australian Open

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Una notizia ha scosso tutti gli appassionati di tennis e di sport: non si disputerà alcuna partita domani dell’ATP Cup e dei tornei a Melbourne (Australia). Motivo? Un dipendente dello Hyatt Hotel, il più rinomato dei tre alberghi dove i tennisti e il loro staff hanno svolto la quarantena di due settimane, è risultato positivo al Covid-19.

I GIOCATORI SONO CONSIDERATI CASUAL CONTACTS

Tutto è stato confermato dalle autorità compenti e potrebbe complicare sia lo svolgimento dei tornei che dello Slam australiano. Vanno fatte delle opportune precisazioni. I giocatori sono considerati dei “casual contacts” (contatti casuali), il che significa che l’isolamento sarà tale fino alla negatività del tampone. Pertanto, in maniera differente di quanto era accaduto sui voli charter organizzati da Tennis Australia e i casi positivi riscontrati, nessun tennista dovrà isolarsi 14 giorni, ma solo fino allo svolgimento del test anti-Covid. Ovviamente, questo vale solo se il giocatore non si sia trovato in uno dei luoghi elencati dal comunicato, dove fosse il soggetto positivo contemporaneamente. In questo caso le cose cambierebbero: quarantena di due settimane e niente Australian Open.

Pertanto, ora come ora, per i tennisti presenti si potrebbe trattare di saltare qualche sessione di allenamento in attesa dei risultati del tampone. E’ chiaro che se si presentasse una situazione da focolaio, allora la gestione sarebbe complicata. Allo stato attuale delle cose, quindi, i sei tornei di preparazione attualmente in corso, ovvero i due ATP 250, i tre WTA 500 e l’ATP Cup, ripartiranno venerdì. Il discorso cambia invece per i membri dello staff dell’hotel perché sono considerati “primary close contacts” e questo porta all’automatico isolamento di due settimane. Il ragionamento medesimo vale inoltre per tutte le persone che hanno avuto incontri con il soggetto positivo.

QUALI POSSONO ESSERE I TENNISTI A RISCHIO?

Dalla lista dei possibili tennisti coinvolti possiamo escludere tutti quelli che si trovavano nella bolla di Adelaide, ovvero Nadal, Osaka, Serena, Djokovic, Thiem, Barty e Sinner per fare delle menzioni. Come riportato da ubitennis, la struttura interessata era quella più lussuosa e pertanto è ragionevole pensare che i migliori giocatori si trovassero in questo albergo. Gli altri sono il The View e il Pullman.

Sempre secondo la testata citata, Matteo Berrettini, per esempio, alloggiava proprio allo Hyatt. Il coach dell’azzurro Vincenzo Santopadre ha rivelato che il romano ha cambiato alloggio il 29 gennaio, ovvero proprio nel giorno dell’ultimo turno del dipendente risultato positivo. Vero è che tanti giocatori risiedono ancora in quell’hotel. Questo potrebbe far preoccupare nel caso in cui i dipendenti fossero stati contagiati e i tennisti a rischio. Non resta che attendere gli esiti dei tamponi.

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Foto: LaPresse

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