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Australian Open 2021: Djokovic e l’inizio di stagione, quel connubio che non s’arresta dal 2008

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Dal 2008, Novak Djokovic è ormai il dominatore dell’inizio di stagione. Lo ha dimostrato pienamente più e più volte, e ancora una volta lo ha messo in mostra oggi grazie al successo che gli ha consegnato la nona sinfonia agli Australian Open negli ultimi 13 anni, un numero che testimonia quanto il veloce di Melbourne sia un po’ la sua terra.

Il numero 1 del mondo è stato fermato soltanto cinque volte prima della finale, e in queste occasioni non è riuscito a raggiungere la semifinale. Quando, invece, ha colto il penultimo atto, ha poi sempre trionfato, in qualunque modo. Dalla vittoria d’esperienza di oggi contro Daniil Medvedev, a quella brutale contro Rafael Nadal nel 2019, a quella faticosissima ancora contro l’iberico nel 2012 (la finale del record di durata, non va dimenticato), sono state tante le versioni di Djokovic viste nelle ultime fasi e ancor più negli ultimi anni. Ma l’esito è stato sempre lo stesso, anche nelle difficoltà, che si sono presentate, oltre che contro Nadal nel 2012, contro Dominic Thiem nel 2020, l’unico altro in grado di portarlo al quinto set.

Nonostante un ottimo ruolino di marcia nei precedenti più recenti (3 successi negli ultimi 4), altra cosa, senz’appello, è uno Slam. Un dato particolare rispecchia il tutto: non solo Djokovic era stato in campo per meno tempo unicamente nel primo turno con il francese Jeremy Chardy, ma i minuti impiegati per sconfiggere Medvedev sono gli stessi serviti per eliminare Aslan Karatsev: 113. Un’ora e 53 minuti. E anche i game dell’avversario sono stati gli stessi: nove.

Dallo spavento contro Taylor Fritz, le cose sono migliorate col tempo per il serbo, rimasto sempre più padrone della festa con il passare dei giorni e anche con il migliorare della sua condizione fisica, per la quale aveva a un certo punto davvero temuto molto. Più del rischio corso, hanno potuto la sua forza e la solidità nei momenti che contano, contro avversari sì forti, ma forse ancora non pronti per riuscire a piazzare quella zampata definitiva che la generazione di mezzo non è riuscita ad assestare e che anche quella attuale sembra in difficoltà nel piazzare, almeno fino a questo momento.

Vale, del resto, un numero per tutti: insieme, Federer, Nadal e Djokovic hanno vinto 58 Slam. E questo basta a far capire quanto, dal 2003 ad oggi, il tennis sia praticamente proprietà dei tre che lo hanno portato a un altro livello. E per l’uomo che oggi si prende la gloria, ci sono 82 tornei: è il quinto in questo senso nella storia. Davanti a lui solo Jimmy Connors, Roger Federer, Ivan Lendl, Rafael Nadal.

Foto: LaPresse

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