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Australian Open 2021, Jannik Sinner e la sfida da brividi contro Shapovalov: l’azzurrino dovrà essere più forte della stanchezza
10 come le vittorie consecutive tra fine 2020 e 2021 e 10 nella valutazione per come sia riuscito a imporsi nel secondo torneo ATP. Jannik Sinner ha iniziato così la stagione, bissando il titolo a chiosa del 2020 di Sofia (Bulgaria) e aggiudicandosi l’ATP di Melbourne 1, battendo nella finale tutta italiana Stefano Travaglia.
Un match difficile per via del grande momento vissuto dall’ascolano e soprattutto per le fatiche accumulate nei precedenti incontri che non poco hanno provato l’altoatesino. Sinner però è un combattente e ha la mentalità del vincente. Questi due aspetti sono stati fondamentali nel raggiungimento di questo traguardo. Dal punto di vista statistico, non si vedeva un tennista conquistare due titoli in carriera a un’età così giovane dai tempi del serbo Novak Djokovic, che nel 2006 si imponeva a Metz dopo aver vinto ad Amersfoort pochi mesi prima.
Ora però bisognerà pensare a quello che conta maggiormente, ovvero gli Australian Open. Il sorteggio del 5 febbraio non è stato troppo benevolo con Jannik, visto l’incrocio molto impegnativo contro Denis Shapovalov (testa di serie n.11 del torneo). Non ci sono precedenti tra i due, ma sicuramente sarà una sfida spettacolare. Il mancino canadese si è cimentato nell’ATP Cup, venendo sconfitto prima dal n.1 del mondo Novak Djokovic per 7-5 7-5 e poi dal tedesco Alexander Zverev per 6-7 (5) 6-3 7-6 (4). Partite nelle quali, però, il nordamericano ha fatto vedere una buona condizione e momenti di grande tennis.
La sensibilità di cui è dotato Shapovalov è notevole, ma nello stesso tempo anche la discontinuità può essere un tratto caratterizzante. E’ un po’ su questo che conta Sinner, costretto a fare i conti con una condizione fisica non perfetta per via del poco tempo di recupero tra la fine del torneo citato e l’inizio dello Slam. Indubbiamente l’età è dalla sua, però la stanchezza sarà un fattore da tenere in grande considerazione, visto che il rivale è pur sempre il n.12 del ranking.
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Foto: LaPresse