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Australian Open 2021, Jannik Sinner sfortunato: da un calendario assurdo ad un sorteggio non benevolo
C’è una forte componente di sfortuna nello spiegare la sconfitta odierna di Jannik Sinner nel primo turno degli Australian Open 2021. La buona sorte non è stata certamente a guardare dalla parte dell’altoatesino in questi ultimi giorni, con una serie di eventi negativi che giustificano certamente il ko con Denis Shapovalov dopo quattro ore e cinque set di splendida battaglia.
Sinner ha pagato a carissimo prezzo le fatiche accumulate nell’ATP 250 disputato proprio a ridosso dello Slam australiano. Jannik è arrivato fino in fondo, riuscendo a conquistare anche il secondo titolo della carriera, ma pregiudicando con ogni probabilità il match di oggi. Resta comunque che Sinner ha fatto benissimo a non autoeliminarsi dall’ATP Melbourne 1 e di provare a vincere il torneo, dimostrando un atteggiamento molto sportivo a differenza di molti altri giocatori e giocatrici che hanno preferito ritirarsi, rendendo abbastanza ridicole le fasi finali dei vari tornei.
Un torneo che non sarebbe dovuto finire domenica, ma bensì sabato, lasciando dunque un giorno di riposo ai finalisti. La decisione, però, di giovedì di cancellare tutti i match in programma per la positività di un cameriere di un albergo nella bolla ha portato a questo slittamento e a tutte le successive rinunce dei vari giocatori. Sicuramente gli organizzatori avrebbero potuto gestire il calendario in maniera diversa, magari facendo disputare ottavi e quarti il venerdì, con semifinale e finale il sabato, ma hanno optato per rendere la domenica la giornata delle finali.
A tutto questo si è aggiunta la cattiva sorte del sorteggio con Denis Shapovalov. Sinner non era testa di serie e quindi una percentuale di rischio di un primo turno difficile era presente. Inoltre il finire nella parte alta lo ha portato a giocare di lunedì, cosa che non è accaduta a Berrrettini e Fognini, finiti entrambi nella parte bassa e dunque in campo solo domani e con un giorno di riposo dopo la finale dell’ATP Cup.
Nelle gambe di Jannik c’erano tante ore di gioco, comprese anche quelle di una semifinale durissima con il russo Karen Khachanov. Eppure contro Shapovalov l’altoatesino ha combattuto stoicamente fino all’ultimo quindici, uscendo dal campo esausto e veramente ai limiti dei crampi. Una vittoria sfumata per qualche particolare e con il rimpianto di non essere riuscito ad allungare ancora di più nella prima ora e mezza di gioco, quando l’inerzia del match era tutta dalla parte dell’azzurro.
A 19 anni la programmazione dei tornei da disputare è stata corretta, perchè Sinner deve giocare l’ATP 250 prima dell’Australian Open e provare a vincerlo, cosa che poi ha fatto. Nei prossimi mesi, con una classifica diversa e con uno status di giocatore migliore, allora si potranno fare anche scelte diverse. La sfortuna ci ha messo purtroppo tanto del suo, con Jannik che saluta Melbourne con molti rimpianti, ma anche con la consapevolezza che la strada intrapresa sia quella corretta anche dopo una sconfitta che brucia e che farà male per qualche giorno, aspettando di rivederlo in campo a Montpellier.
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Foto LaPresse