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Australian Open 2021, Jannik Sinner-Shapovalov: il servizio è la chiave della vittoria del canadese

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Ci ha provato strenuamente, Jannik Sinner. Il 19enne di San Candido saluta subito l’Australian Open 2021, venendo sconfitto a testa altissima al primo turno da Denis Shapovalov dopo cinque set e quasi quattro ore di partita. Sorteggio sicuramente sfortunato per il nostro portacolori, che a ridosso della top 30 mondiale incrocia subito il numero 11 del tabellone, e partita condizionata a lungo andare dalla stanchezza da lui accumulata negli scorsi giorni, avendo disputato quest’oggi il quinto match in soli quattro giorni per portarsi a casa l’ATP Melbourne 1; una sconfitta non può però essere giustificata solo da questi fattori, ma ha radici anche in motivazioni tecniche. Che vanno ricercate e trovate anche nella resa al servizio dei due contendenti.

A farla da padrone con il fondamentale è stato molto spesso il canadese, che alla fine della partita si è portato a casa ben 12 ace vincendo il 75% dei punti con la prima di servizio (74/99) ed il 48% con la seconda (28/58), numeri più alti rispetto a quelli di Sinner, rispettivamente il 67% (68/102) e il 56% (24/43). Ma ad aver inciso ancora di più è stata la costante ricerca del servizio esterno da sinistra da parte di Shapovalov. Una traiettoria che l’azzurro non è riuscito a leggere nell’arco di tutta la partita e che il suo avversario ha usato in maniera costante per farlo uscire dal campo e colpire poi con il suo dritto, a incrociare o lungolinea che sia. Ed è proprio questo schema che ha aiutato in molti casi il numero 12 al mondo a salvare 17 delle 20 palle break che ha concesso durante la partita.

Anche il servizio di Jannik ha influito sull’andamento della partita. Dopo aver iniziato in maniera solida, con un primo set da 80% con la prima di servizio, le sue percentuali si sono abbassate, diventando sempre più vulnerabile in questo fondamentale. Da metà del secondo set in poi i suoi turni di battuta sono diventati sempre più complicati, offrendo sempre più palle break (10 alla fine della partita) che Shapovalov è riuscito a sfruttare in maniera più incisiva rispetto a lui. Un sintomo della progressiva perdita di lucidità da parte sua, che faceva fatica a mantenersi in piedi nel finale di partita. Ma anche uno spunto di riflessione, che potrà portarlo a migliorare sulla lettura del gioco e sull’essere un po’ più concreto quando la partita può girare a suo favore. Perché, nonostante la stanchezza e l’avversario, sfruttando un paio di occasioni in più, potevamo parlare di una gran vittoria di Jannik Sinner.

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Foto: Lapresse

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