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Australian Open 2021: Paolini, la sfortuna maggiore. Giorgi e Cocciaretto sull’attenti, intrigo Errani e Trevisan
Al tennis femminile italiano, dato quel che ha portato in dote l’urna di Melbourne per questi Australian Open, poteva decisamente andare meglio. Le cinque azzurre in gara devono subito fare i conti con nomi di particolare grido o che sanno come creare pericoli nella giornata (o settimana, a seconda delle situazioni) buona.
Partiamo dal discorso legato a Camila Giorgi, attuale numero 1 italiana. Per la marchigiana il confronto è quello con la kazaka Yaroslava Shvedova. Tra le due esiste un precedente, quello di ‘s-Hertogenbosch, nei quarti di finale dell’edizione 2015. Vinse l’italiana al tie-break del terzo set, andando poi a conquistare anche il proprio primo torneo WTA. L’attuale situazione è di quelle abbastanza difficili da comprendere: la maceratese, questa settimana, è uscita al secondo turno del suo torneo senza finire il match con l’americana Sofia Kenin causa infortunio, mentre è ancora più particolare la storia della kazaka.
Quest’ultima, nel 2017, prima si è fermata per operarsi a una caviglia e quindi ha proseguito lo stop causa maternità. In questo modo è tornata nel 2020, ovviamente senza classifica, ma ancora non è riuscita a vincere un match. Era apparsa non in grande condizione con Bianca Turati (molto brava a non farla mai entrare in partita) ad Abu Dhabi, mentre qualcosa di meglio ha mostrato a Melbourne perdendo in tre set dalla bielorussa Vera Lapko. Per Giorgi, dunque, un match da non sottovalutare, anche se parte favorita. All’orizzonte c’è la polacca Iga Swiatek, sconfitta proprio a Melbourne Park in quella che, per la vincitrice del Roland Garros, era un’altra era tennistica. Il suo Gippsland Trophy è finito contro la russa Ekaterina Alexandrova al secondo turno: ad oggi le restano, in caso di confronto, i favori del pronostico, che però non sono gli stessi che ci sono sul rosso.
E proprio di Alexandrova parlando, è lei la prima avversaria di Martina Trevisan, ancora una volta non esattamente in credito con la fortuna a Melbourne. Se l’azzurra, questa settimana, ha perso all’esordio con la tedesca Andrea Petkovic, che sembra di nuovo in una discreta condizione, la russa è giunta fino in semifinale, prendendosi il lusso di travolgere per 6-2 6-1 la rumena Simona Halep (anche se c’è da chiedersi quanto la numero 2 del mondo abbia davvero spinto a fondo).
Non c’è nessun precedente tra le due, ma c’è anche la certezza di trovarsi nel peggior terzo turno possibile, quello della numero 1 del mondo Ashleigh Barty, e l’australiana ha già fatto chiaramente capire di non essere interessata a stare a guardare, dopo aver saltato tutto il periodo successivo al lockdown. In breve, per l’altra toscana del tabellone le prospettive sono tutte da vedere, anche se definirla favorita adesso richiede un esercizio di fantasia. Non è però battuta in partenza. E vendicare quel sorteggio di un anno fa, da qualificata, con Sofia Kenin che poi vinse il torneo, le farebbe senz’altro piacere.
Ritornando nella parte bassa del tabellone, a Sara Errani tocca in sorte forse lo spot più strano possibile. Il suo esordio, infatti, è con la cinese Qiang Wang, che, pur essendo numero 30 del mondo, non è decisamente in fiducia. Nei primi due tornei del 2021 (dopo una pausa durata da febbraio 2020) ha perso prima dalla russa Daria Kasatkina (Abu Dhabi) e poi da un’eccellente Jasmine Paolini (Melbourne). E dire che, agli Australian Open, nel 2020, era riuscita a piazzare lo scalpo più incredibile della sua carriera, quello di Serena Williams.
La bolognese, che viene dalle qualificazioni superate nel suo stile, da indomabile battagliera, ha mostrato una validissima condizione nel match con la lettone Jelena Ostapenko, pur perso. E se riuscisse a sconfiggerla, ritroverebbe una vecchia conoscenza, sia essa la belga Kirsten Flipkens (5-0 nei precedenti, ma anche sua occasionale compagna di doppio) o Venus Williams (1-3, dove l’1 è il terzo turno degli US Open 2014 con punto ai confini della realtà nel tie-break decisivo). Il sogno sarebbe quello di arrivare fino a Bianca Andreescu, anche se nessuno sa realmente come stia la canadese.
C’è un’altra azzurra che arriva dalle qualificazioni, passate d’autorità, e che deve stare attenta al sorteggio del primo turno. Si tratta di Elisabetta Cocciaretto: la ventenne che, in quarantena, ha approfittato anche per continuare gli studi universitari, sfiderà la tedesca Mona Barthel, giocatrice del tutto particolare. La trentenne di Bad Segeberg, in possesso di una notevole potenza da fondocampo, è nota per la sua incostanza, ma nei giorni migliori è in grado di infilare settimane davvero significative, anche se ora è scesa al numero 233 del mondo, in buona misura per i postumi di un infortunio al piede destro patito agli US Open 2019.
Dovesse trovare la via del successo, per l’anconetana si prospetterebbe uno scontro con la ceca Karolina Muchova, che proprio oggi non è scesa in campo con l’estone Kaia Kanepi a Melbourne (e non è stata l’unica decisione di questo genere), o con la lettone Jelena Ostapenko, imprevedibile, ma che sembra aver fatto vedere qualche lampo antico. Chiunque arrivi al terzo turno ha comunque la strada, se non sbarrata, comunque parecchio difficile, vista la presenza di Karolina Pliskova.
Quest’ultima è proprio la prima avversaria di Jasmine Paolini, senza alcun dubbio la giocatrice più sfortunata di tutte, anche perché giungeva da un buon momento dopo l’ottimo torneo a Melbourne in cui ha cancellato due match point a Qiang Wang e ha poi ceduto con lotta a Muchova. Il livello di gioco mostrato dalla toscana, però, dice che questo potrebbe essere, al di là degli Australian Open, l’anno buono per assestarsi definitivamente in zone di classifica ben più vicine al numero 50 che al numero 100 (attualmente è al 97° posto, 95° da lunedì).
Anche se è vero che la più nota delle gemelle Pliskova non perde al primo turno di uno Slam dal 2016 (Roland Garros, con l’americana Shelby Rogers poi ai quarti), va detto che per lei il 2020 è stato avaro di soddisfazioni nei tornei maggiori, con un terzo e due secondi turni. Anche per questo la voglia di riscatto c’è, seppure, alla luce del doppio tie-break perso con l’USA Danielle Collins, non la si possa inserire nel lotto delle superfavorite.
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Foto: LaPresse