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Australian Open 2021, Riccardo Piatti: “Sinner ha bisogno di partite dure per continuare la sua crescita”
Oggi sarà il grande giorno di Jannik Sinner e del suo esordio negli Australian Open 2021. L’azzurrino, dopo aver conquistato il secondo titolo ATP in carriera nel torneo di Melbourne 1, pensa al difficile impegno del primo turno dello Slam contro il canadese Denis Shapovalov (testa di serie n.11).
Un match molto difficile sia per le qualità del nordamericano, dotato di un tennis sopraffino, che per le oggettive difficoltà fisiche di Jannik. Il torneo citato è stato molto logorante e la successione di match piuttosto gravosa. Tuttavia, Sinner non è tipo da fasciarsi la testa prima di essersela rotta e quindi nella serata australiana (la mattinata italiana) sarà in campo nel tentativo di andare avanti nel Major.
A fornire una chiave di lettura circa le condizioni di Sinner è stato il suo tecnico Riccardo Piatti: “Non sono per niente preoccupato. Jannik è un po’ affaticato ma va bene così. E’ giovane. La cosa che sta facendo bene sono proprio queste esperienze piuttosto dure. Gli sono servite, secondo me, molto le due settimane di allenamento con Nadal, uno che tutti i giorni, sta lì, sta lì, sta lì su ogni palla. Anche Jannik è sicuramente un grande lavoratore però ha potuto toccare con mano che uno come Rafa, che ha vinto 20 Slam, è ancora più lavoratore di lui”, le parole di Piatti (fonte: SuperTennis).
Abituarsi quindi al sacrificio quotidiano e a capire cosa voglia dire soffrire è il concetto espresso dal tecnico italiano e la preparazione con Nadal in questo senso è stata importante: “Quando tu stai 14 giorni con un campione così, che lavora tanto, con tanta intensità, con tanta qualità, e sei un ragazzino di 19 anni che deve ancora cominciare, ti dici: è meglio che mi dia da fare. Anche quest’ultima settimana è stata molto dura per lui, perché un giorno ha dovuto giocare due partite, perché contro Khachanov ha dovuto giocare tre ore, perché in finale era ancora più stanco e sa che dovrà giocare ancora. Però deve pensare che questa è, e sarà, la sua normalità“.
Pertanto, a detta Piatti, la sfida contro Shapovalov è perfetta proprio per consentire a Jannik di imparare qualcosa: “Sono contento che giochi contro di lui. Se poi tu questa domanda me la proponessi fra tre anni, la risposta non sarebbe la stessa. Perché fra tre anni faremo cose diverse con logiche diverse. Adesso è giusto che sia così. Jannik è un giocatore che deve essere costruito e rispetto al torneo di Sofia capisce meglio i diversi momenti della partita. Ha ancora alti e bassi, ma è normale che sia così. Però ci sono tante situazioni ‘molto giuste’. E’ tutto in costruzione“, ha sottolineato il coach di Sinner.
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Foto: Lapresse