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Australian Open, Matteo Berrettini piega Khachanov dopo 3 tie-break e vola agli ottavi!
Continua l’avventura di Matteo Berrettini agli Australian Open 2021. Il tennista azzurro, numero 9 del seeding, supera con tre tie-break il russo Karen Khachanov in tre ore e si regala il miglior risultato della sua carriera nel major oceanico, accedendo agli ottavi di finale in cui si scontrerà con Stefanos Tsitsipas. Desta un po’ di preoccupazione la condizione fisica del romano, che nel finale di terzo set ha accusato un dolore al fianco sinistro che lo ha condizionato negli ultimi minuti di partita. Come detto dallo stesso Berrettini, sarà da valutare attentamente il danno riportato per arrivare al 100% a lunedì, giorno della sfida con il greco.
Sulla carta la sfida vede due giocatori forti al servizio, ma l’avvio della partita è di quello che non ti aspetti con quattro break nei primi cinque giochi, due per parte. Matteo è il primo a mettere il naso avanti in apertura, ma il romano ha il servizio un po’ sonnecchiante e si fa riprendere immediatamente. Cosa che accade anche nel quarto gioco, ma il romano stavolta è bravo in risposta a mantenere la giusta freddezza. Dopo la partenza fuori dagli schemi, le prime di servizio si stabilizzano, solo Berrettini riesce a ottenere una palla break nell’ottavo gioco prontamente annullata dal russo. Il tie-break è la naturale conclusione del primo set, in cui Khachanov si scioglie non sostenendo più la profondità di colpi dell’azzurro, che scappa subito avanti e si porta in vantaggio.
Nel secondo set Matteo torna a vivere qualche sporadico problema con il servizio, con cui ogni tanto non riesce ad incidere. È il caso del quinto gioco, con cui fa fatica a mettere in campo una prima e rischia andando sotto 0-30, ma delle seconde lavorate e la frenesia di Khachanov lo aiutano a mantenersi in linea di galleggiamento. Per quasi tutta la frazione la tendenza è che i due riescono a comandare agilmente lo scambio quando si parte dalla loro metà campo; nel finale di set il russo sbanda un po’, ma aiutato dalla prima di servizio spegne subito gli ardori di Berrettini. Si arriva al tie-break senza aver concesso chance in battuta, il game decisivo questa volta è molto più equilibrato e viene deciso da un errore da fondo del numero 19 del tabellone, che offre il minibreak decisivo: Berrettini coglie l’occasione e vola sul 2-0 con il tredicesimo ace della sua partita.
Matteo avrebbe subito l’occasione di indirizzare il terzo set ottenendo due palle break, ma Khachanov gliele annulla agilmente con delle grandi prime di servizio. Non diventa una tendenza, con la potenza dei due che continua a tenere banco nella partita. Nel sesto gioco è Berrettini che deve difendersi, concedendo due palle break, le prime dal quarto game del primo set, ma l’azzurro risponde da campione cercando spesso il servizio al centro. La frazione si porta fino al 5-4, quando l’azzurro chiede l’intervento medico per un problema al fianco sinistro. Matteo rientra in campo claudicante, perdendo un po’ di smalto con il servizio su cui non riesce a spingere come vorrebbe. E sembra un paradosso che l’occasione giusta per chiudere l’abbia proprio l’italiano, che vede le speranze di non andare al terzo tie-break consecutivo infrangersi sulla volèe dell’avversario che tocca il nastro e cade dalla sua parte. Nel game decisivo il russo tenta la fuga in avvio, Matteo risponde in maniera caparbia e intelligente spostandosi sempre sul dritto. È la mossa giusta, con Khachanov che si fa prendere dalla frenesia del dover vincere a tutti i costi e affossa in rete i punti decisivi, tra cui anche quello che vale a Berrettini gli ottavi di finale.
A fare la differenza è la lucidità nei momenti decisivi della partita: positivo il bilancio vincenti-errori non forzati di Berrettini, che si staglia sul 48-37 finale a differenza del 34-38 di Khachanov. In generale l’azzurro ha fatto quasi tutto un po’ meglio del suo avversario: 18 ace e solo un doppio fallo, vincendo l’84% dei punti con la prima di servizio (64/76) e il 50% con la seconda (23/46). In risposta vince due punti del suo avversario, 36 a 34, con il computo totale che arride al romano: 129 a 115.
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Foto: Lapresse