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Basket, Meo Sacchetti: “Macedonia del Nord tosta difensivamente e fisicamente. Non sono contento”

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Dopo la sconfitta dell’Italia con la Macedonia del Nord che chiude la finestra di Perm per gli azzurri, è tempo di bilanci per Meo Sacchetti, che si è trovato a dover fare i conti con una squadra improvvisamente non in grado di tenere la taglia fisica dei balcanici nella seconda parte del confronto odierno. Il coach azzurro si è espresso in termini piuttosto chiari all’interno della sala stampa.

Sulla partita: “Complimenti alla Macedonia, perché ha giocato una grande partita nel secondo tempo, una partita tosta dal punto di vista difensivo e fisico. Non abbiamo più avuto tanti tiri aperti come nella prima metà di gara. Abbiamo mancato occasioni facili. Loro sono molto fisici, noi non abbiamo i giocatori per creare l’uno contro uno. Siamo uno step indietro a livello offensivo, abbiamo mancato un paio di tiri aperti e abbiamo pagato la loro difesa fisica“.

Sui macedoni e Dimitrijevic: “Hanno preso energia da quella tripla da metà campo a fine terzo quarto. Dimitrijevic non siamo stati in grado di fermarlo in penetrazione vicino a canestro. E’ stato troppo facile per lui arrivare a fare i layup. Dovevamo fermarlo in uno contro uno, non abbiamo fatto un buon lavoro nel cercare di fermarlo tra l’arco dei tre punti e il canestro, gli era troppo facile arrivare“.

Sulle sensazioni: “Sono tre partite totalmente diverse, abbiamo vinto negli ultimi due minuti nella prima partita, abbiamo sofferto con l’Estonia. Non sono contento perché dopo i primi 15′ , nei secondi 5 del primo tempo la squadra ha pensato che la partita fosse facile. Questo non mi piace. Nel secondo tempo è accaduto quello che dice il punteggio“.

In conferenza stampa ha parlato anche Matteo Spagnolo: “Il primo quarto l’abbiamo giocato molto bene insieme, nella seconda metà loro hanno iniziato a fare più pressing, e non abbiamo potuto fare quello che volevamo in attacco. Forse avremmo potuto fare un po’ di più in difesa, ma credo che siamo una squadra giovane e siamo qui per imparare come giocatori e come team. Ogni volta che sono qui cerco di imparare ogni minuto in cui sono sul campo, negli allenamenti, da questi ragazzi. Imparo un sacco di cose su cosa significa essere un giocatore professionista, e per me è un grande onore essere qui. Grazie ai miei compagni“.

Credit: Ciamillo

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