Biathlon

Biathlon, luci e ombre per l’Italia nel primo weekend dei Mondiali 2021. Carrara e Bormolini continuano a stupire

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Il primo weekend di gare ai Mondiali 2021 di biathlon è passato agli archivi. A Pokljuka si sono disputate la staffetta mista, le sprint e gli inseguimenti in questa prima parte di rassegna iridata, con la Norvegia che, seppur fallendo qualche occasione di troppo, si è confermata ampiamente la nazione più forte e ha conquistato tre dei cinque ori a disposizione, al quale si aggiunge un bronzo. Alle sue spalle troviamo la Francia (1 2 2) e la Svezia (1 1 1), che stanno confermando il loro ruolo di prime outsider a differenza della Germania che resta ancora clamorosamente al palo. Due argenti per l’Austria sono infine un ottimo e ricco bottino, e l’ultima medaglia mancante è il bronzo conquistato dalla Bielorussia nella sprint femminile.

In tutto questo discorso manca ancora naturalmente anche l’Italia, rimasta a secco di medaglie e in generale abbastanza sottotono in termini di risultati soprattutto a causa del malanno che ha colpito nei giorni precedenti al via i suoi due atleti di punta, Dorothea Wierer e Lukas Hofer. Entrambi sono apparsi regrediti sugli sci sin dalla mista, ma col passare dei giorni la loro condizione è via via migliorata, lasciando presagire che dalle prove di settimana prossima la musica possa finalmente cambiare. In particolare merita una menzione la pursuit della campionessa altoatesina che ha saputo rimontare sedici posizioni sfiorando una medaglia alla vigilia impossibile, cacciando le avversarie in maniera incredibile con dei tempi sugli sci decisamente accettabili.

In campo maschile, se Hofer ha certamente fatto tanta fatica, è emerso un Thomas Bormolini assolutamente in palla e pienamente recuperato dopo le difficoltà patite ad Anterselva. Il livignasco è stato autore di una sprint e di un inseguimento di spessore che potrebbero permettergli di qualificarsi alla prima partenza in linea della carriera nel momento più bello. Da sottolineare anche l’esordio mondiale stratosferico di Didier Bionaz, ventunesimo nella sprint con lo zero, anche se c’è stato poi il tracollo ieri con quegli inspiegabili 13 errori che giustificano qualche dubbio. Niente da fare invece per il veterano Dominik Winidisch, lasciato fuori dalla staffetta mista e incapace di mettere in campo una reazione nelle due prove del weekend concluse con tantissimi errori. Sugli sci l’azzurro sembra pronto a poter dire la sua e i tempi si sono notevolmente avvicinati a quelli di Hofer, tuttavia col 67% al tiro non si può andare lontano.

Tra le donne la situazione è stata ancora più dolce-amara e forse imprevedibile. Lisa Vittozzi ha brillato come un vero diamante nella mista e nella sprint, dove si è classificata quinta e si è posta nella posizione perfetta per attaccare le avversarie nell’inseguimento. La gara di domenica è stata tuttavia l’ennesima controprova al tiro della quale la sappadina non aveva bisogno con dieci errori viziati da un 4 d’apertura che non trovano davvero spiegazione razionale. Starà all’atleta ora riuscire a ritrovare le energie mentali per smentire tutti nella 15km. “Stesso discorso” per Irene Lardschneider, che ha messo insieme la sprint perfetta con uno zero rapidissimo che le è valso il 24esimo posto salvo poi sprofondare tantissimo il giorno successivo nonostante il 17/20. Malissimo Federica Sanfilippo nella sprint (ma anche lei è stata colpita dal raffreddore del gruppo), la quale dovrà dunque riscattarsi nella 15km dove a questo punto si giocherà il quarto posto della staffetta proprio con Irene. Ultima ma assolutamente non di fatto Michela Carrara, che è stata al contrario la sorpresa più lieta di questo primo weekend. 23esima con errore nella sprint, ancora a punti nonostante cinque bersagli mancati il giorno successivo, insomma un’atleta che sta ritrovando fiducia, percentuali accettabili e un grandissimo passo nel fondo, tanto da stare sui tempi di Wierer nella pursuit. In questa condizione è davvero impensabile toglierla dal quartetto femminile.

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Foto: La Presse

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