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Biathlon, Mondiali 2021. Pokljuka maledetta! L’Italia non vi ha mai vinto in più di 28 anni

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Wierer 2021 | La Presse

I Mondiali di biathlon 2021 prenderanno il via tra pochi giorni a Pokljuka, in Slovenia. L’Italia viene da due edizioni trionfali, poiché sia a Östersund 2019 che ad Anterselva 2020 il bottino è stato ricchissimo. Complessivamente nell’ultimo biennio sono state conquistate 9 medaglie, di cui 4 d’oro. Il merito è soprattutto di Dorothea Wierer, capace di imporsi nella mass start disputata in Svezia, nonché nell’inseguimento e nell’individuale tenutesi in Alto Adige. Inoltre non può certo essere dimenticato il clamoroso successo di Dominik Windisch nella partenza in linea andata in scena sulle nevi scandinave. Chiaramente, alla luce dei risultati ottenuti nell’inverno in corso, vivere un’altra manifestazione iridata con due vittorie appare complicato. Al riguardo va però sottolineato come anche una singola affermazione a Pokljuka rappresenterebbe una novità assoluta per l’Italia, che nell’impianto delle Alpi Giulie non ha ancora vinto una singola gara ad alcun livello!

Il dato ha dell’incredibile, se si pensa che il poligono sloveno ospita competizioni del massimo circuito dall’ormai lontano dicembre 1992. Eppure, la realtà dei fatti è che il movimento azzurro non ha primeggiato in nessuna delle 138 prove disputate negli ultimi 28 anni abbondanti! Le difficoltà riguardano, storicamente, soprattutto il settore maschile. Infatti tra gli uomini si contano la miseria di 2 podi in 66 prove! Curiosamente il miglior risultato di sempre è arrivato proprio durante un Mondiale, in quanto nell’edizione del 2001 René Cattarinussi arpionò la medaglia d’argento nella sprint. Per il resto, si conta solamente un altro piazzamento nelle prime tre posizioni, raccolto in staffetta nel remoto 1993, quando il quartetto italiano composto da Patrick Favre, Johann Passler, Wilfried Pallhuber e Andreas Zingerle si attestò in terza piazza. Dunque, in campo maschile siamo ormai giunti a due decenni consecutivi senza alcun azzurro sul podio!

Fra le donne, invece, la situazione è diversa. Gli ingressi nella top-three sono parecchi, ma il tabù della vittoria non è mai stato spezzato. In ben cinque occasioni un’italiana si è classificata al secondo posto. La piazza d’onore è stata occupata da Michela Ponza nell’individuale del dicembre 2007; da Dorothea Wierer nella sprint del dicembre 2014, in quella del dicembre 2018 e nell’inseguimento disputato subito dopo quest’ultima gara; nonché da Lisa Vittozzi nella mass start del gennaio 2020. Inoltre si contano tre terze posizioni, firmate da Nathalie Santer (individuale e sprint del 1993) e dalla già citata Wierer, che nell’inseguimento del marzo 2014 ottenne il primo podio della sua brillante carriera. In tema di staffette, invece, si legge un antipatico zero assoluto.

Anche mettendo insieme entrambi i sessi, non si trova alcuna vittoria. Il miglior risultato in una competizione mista è stato ottenuto nella staffetta del dicembre 2018 quando Vittozzi, Wierer, Windisch e Lukas Hofer si attestarono sul gradino più basso del podio. Insomma, il piatto piange dovunque ed è davvero incredibile pensare che nel corso degli anni Pokljuka sia stata teatro della più classica “gara della vita” di svariati atleti, senza che però nessuno di essi fosse italiano. I successi più clamorosi sono quelli del finlandese Paavo Puurunen (oro iridato nell’individuale 2001), del bielorusso Alexandr Syman (2005) e dell’austriaca Katharina Innerhofer (2014). Inoltre, non va dimenticato come la norvegese Gro Marit Istad Kristiansen (1999) e la bielorussa Oksana Khvostenko (2007) abbiano raccolto su queste nevi una delle poche (se non l’unica) affermazione della loro carriera.

Insomma, per l’Italia i Mondiali di biathlon 2021 si annunciano ostici come non mai, proprio perché il contesto è storicamente nemico. In 28 anni e 138 gare la casella dei successi è ancora ferma a uno scoraggiante “zero”. Ci saranno dodici occasioni per provare a sfatare quella che appare un’autentica maledizione. Nei prossimi giorni il movimento azzurro non solo andrà alla caccia di un oro iridato, ma tenterà di conquistare una località che sinora l’ha sempre respinto.

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Foto: La Presse

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