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Ciclismo, Matteo Sobrero: “Sono un cacciatore di tappe. Filippo Ganna amico e riferimento”

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Trascorso il suo primo anno tra i big del circuito mondiale, Matteo Sobrero è pronto ad affrontare una nuova annata da vivere passo dopo passo per la sua crescita professionale. Il ventitreenne di Alba, neo acquisto dell’Astana-Premier Tech, figura come uno dei migliori cronomen del circuito nazionale, e non solo. Un valore che ha già confermato in occasione del suo primo Giro d’Italia con piazzamenti d’eccellenza.

Ma il giovane piemontese, che si è raccontato in un’intervista esclusiva per OA Sport, ha ben altri progetti per il suo futuro. Consapevolezze raggiunte proprio in occasione della sua prima Corsa Rosa, in cui ha gettato le basi del corridore che vuole essere, che vuole diventare. Testarsi su ogni terreno, conoscersi meglio, sperimentarsi e raggiungere il suo ‘obiettivo principale’.

Partiamo dal 2020, il tuo primo anno da professionista. Come l’ha vissuto? Nonostante tutte le difficoltà della pandemia

“Alla fine è stata una stagione positiva. Il mio obiettivo, nonostante tutte le cancellazioni e lo stravolgimento dell’annata, era il Giro d’Italia, che io avevo già in programma sin dall’inizio. Poi la penultima tappa partiva da Alba, praticamente da casa mia, e quindi ci tenevo tanto ad arrivarci e a concluderlo. Alla fine è stato un ottimo 2020”.

Focalizziamoci proprio sul Giro. Cosa ti ha lasciato questa primissima esperienza?

“Sicuramente a inizio stagione, quando parlavamo con la squadra, non mi aspettavo una convocazione. Poi mi hanno detto che se fossi riuscito a prepararlo, a farmi trovare pronto, magari avrei potuto farlo; e così è stato. Sono andato in altura, l’ho studiato bene, l’ho finito ed è stata una bellissima esperienza. Oltretutto sono riuscito ad ottenere qualche risultato personale a cronometro”.

Hai qualche rammarico?

“L’unico rammarico è stato quello della squadra, la NTT, quando ci hanno lasciati liberi di guardarci altrove. Poi va bene, alla fine hanno proseguito con la Qhubeka-Assos, però ci siamo ritrovati in una situazione così difficile che abbiamo dovuto prendere una decisione. Anche perchè non avevamo certezze”.

Com’è andato il primo ritiro con l’Astana-Premier Tech? È cambiato qualcosa nella tua preparazione?

“Sono stato molto contento di questo training camp in Spagna. Abbiamo sempre trovato bel tempo e ci ha agevolato molto. Sicuramente questo è stato fondamentale, poi mi sono trovato molto bene con la squadra. Sono tutti molto disponibili. A livello di preparazione, diciamo che l’ho presa in maniera più tranquilla rispetto all’anno scorso. Anche perchè ho finito il Giro che era quasi novembre, dopo una stagione un po’ monotona dove sono stato fermo per tanto tempo. Nonostante tutto è stato snervante, con tutte le corse concentrate alla fine. Quindi ho sentito proprio l’esigenza di staccare. Poi ho ricominciato con calma facendo sempre le solite cose. Ho parlato con il mio preparatore Maurizio Mazzoleni programmando tutto quanto e facendo anche qualche test. Siamo in tabella di marcia, quindi continuiamo così, come al solito, ma senza stress. Il tutto con la speranza di poter fare una stagione ‘normale’. Avendo già vissuto un’annata del genere, si ha sempre paura che possa accadere di nuovo. Ma io sono fiducioso”.

Quale sarà l’evoluzione della tua carriera? Ti specializzerai sempre di più verso le cronometro?

“Io non mi reputo uno specialista, un cronoman a tutti gli effetti; anche perchè fisicamente, rispetto a Filippo Ganna ed Edoardo Affini, non ho nulla a che vedere. Mi reputo più un corridore completo. È vero che vado bene a cronometro, ma il mio obiettivo principale rimane quello delle tappe nelle brevi e grandi gare a tappe; e questo l’ho capito durante il Giro. Vedremo come andrà col passare del tempo, come andrà con l’evolversi delle cose”.

Saresti interessato, magari nel prossimo quadriennio, a metterti alla prova nel quartetto su pista?

“Ho sempre fatto pista fino alla categoria Juniores, ma poi ho dovuto fare delle scelte: se concentrarmi più sulla strada o continuare anche con questa disciplina. Onestamente vorrei tornare in pista perchè mi è sempre piaciuta, ma al momento non posso spingermi oltre nelle possibili ambizioni e programmi. Non ci ho ancora pensato”.

Chi è per te Filippo Ganna?

“Per me è un grande amico. Ci conosciamo da tanti anni, ci sentiamo e confrontiamo spesso chiedendoci dei consigli a vicenda. Cerchiamo sempre di darci una mano l’uno con l’altro. Prima del Giro siamo stati assieme in altura… . C’è un bellissimo rapporto”.

E una sfida tra voi due per il titolo italiano a cronometro?

“L’anno scorso Filippo ha dimostrato di essere imbattibile nelle prove contro il tempo. Al massimo potrei puntare al podio”.

Concludiamo con il tuo programma e le ambizioni per questo 2021

“Farò l’UAE Tour, poi o la Tirreno-Adriatico o la Parigi-Nizza. Successivamente andrò in altura con la squadra per preparare il Giro d’Italia. Ci presenteremo alla Corsa Rosa con Alexander Vlasov come capitano. Tra l’altro noi due ci conosciamo bene, perchè in passato abbiamo corso assieme in Viris. Diciamo che mi presenterò al via per dargli una mano e poi magari, se ci sarà l’occasione, per giocarmi una tappa in linea o a cronometro”. 

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Foto: @Gettysport – ufficio stampa Astana-Premier Tech

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