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Filippo Ganna, una zampata da fenomeno: “fuga e crono”, vittoria di talento. Il Re del Tempo è già in forma

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Filippo Ganna ha ribadito, qualora ce ne fosse bisogno, di essere un fuoriclasse assoluto. Lo si era già capito nel 2020, quando aveva dominato i Mondiali a cronometro e aveva conquistato tre vittorie nelle prove contro il tempo al Giro d’Italia, senza dimenticarsi il sigillo iridato nell’inseguimento individuale su pista. Un talento innato non soltanto nelle sfide contro le lancette, ma anche nelle corse in linea, perché a Camigliatello Silano si era inventato una fuga da lontano e poi sulla salita finale aveva lasciato sul posto tutti i compagni di giornata imponendosi sotto la pioggia alla Corsa Rosa.

Un gigante dalla potenza inaudita che ha anche aiutato Tao Geoghegan Hart a vincere la corsa sul nostro suolo nazionale. Una vera e propria icona, che ad appena 24 anni è entrata di diritto nel cuore di tutti gli appassionati. Oggi il piemontese si è superato ancora una volta e ha confezionato un nuovo capolavoro, per certi versi molto simile a quello ammirato in autunno in terra calabrese. Lo ha fatto dopo aver sconfitto il Covid-19 che gli aveva impedito di partecipare agli Europei su pista poco prima di Natale. L’alfiere della Ineos ha recuperato prontamente e ha incominciato la stagione col botto.

La vittoria nella quarta tappa dell’Etoile de Besseges è davvero d’autore perché è stata arpionata in una breve corsa a tappe con un parterre infarcito di big e perché le modalità tecniche e tattiche sono state impressionanti. Ha attaccato da lontano, è rimasto con altri quattro uomini, poi a una decina di chilometri dal traguardo ha capito che il gruppo stava rientrando e lui ha piazzato la stoccata: ha inscenato una cronometro individuale ed è giunto in solitaria sul traguardo, proprio come a Camigliatello, proprio come i grandi del ciclismo. Alla quarta giornata di gara in stagione.

Siamo soltanto a inizio febbraio, ma intanto Filippo Ganna si è già messo in luce, tra l’altro dopo aver superato un paio di mesi molto complicati. Il nostro portacolori può guardare con fiducia all’imminente futuro, soprattutto alle Olimpiadi dove cercherà di ruggire sia a cronometro che in pista. Attenzione perché è anche un potenziale uomo da Classiche, mentre per le grandi corse a tappe si apre un altro discorso, probabilmente da affrontare dopo l’esperienza di Tokyo.

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Foto: Lapresse

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