Sci Alpino
Mikaela Shiffrin scrive una lettera: “A Cortina ho ritrovato il sorriso. Dopo la morte di papà ero spaventata”
Mikaela Shiffrin ha scritto una lunga e accorata lettera, pubblicata sul sito della Federazione Statunitense. La fuoriclasse americana ha espresso tutta la sua soddisfazione per i Mondiali di Cortina d’Ampezzo, il suo amore per l’Italia e lo stato d’animo dopo la scomparsa dell’amato papà. Di seguito la lettera di Mikaela Shiffrin
LA LETTERA DI MIKAELA SHIFFRIN
MIKAELA SHIFFRIN SUI MONDIALI DI CORTINA
“Ho riflettuto sulle ultime settimane e sui Mondiali 2021 a Cortina. Innanzitutto, voglio fare enormi complimenti a Cortina per aver portato a termine un evento come un Mondiale in un momento così impegnativo, nel mezzo di una pandemia. Madre Natura non è stata gentile i primi giorni, ma da quel momento in poi l’evento è stato incredibile e c’erano cieli azzurri e sole ogni giorno. Una cosa che il mondo non sa però è che Cortina non ha eguali nella sua capacità di preparare la pista per una gara.
Non importa quanto possa essere importante la nevicata, a Cortina lo staff è sempre pronto a fare miracoli per rendere la superficie sicura e utilizzabile per le gare. GRAZIE a tutti coloro che hanno reso possibile tutto ciò. È difficile battere la bellezza di Cortina quando c’è la solita atmosfera alpina splendida, soleggiata, rilassante.
Un anno fa non eravamo nemmeno sicuri che questo evento si sarebbe potuto svolgere. E nei giorni precedenti al Mondiale avevamo le nostre preoccupazioni per la pandemia e di come sarebbe andata a finire. A Cortina però mi sentivo al sicuro: era richiesto un test Covid negativo per accedere all’evento, e uno obbligatorio ogni tre giorni per chiunque mettesse piede a Cortina, era come essere in un’unica grande comunità di negativi al Covid-19. Siamo rimasti colpiti dalle regole di Cortina e l’applicazione rigorosa delle misure che ci hanno aiutato a prevenire la diffusione del virus in caso qualcuno fosse risultato positivo. (…) Cortina ha preso le misure necessarie per tenerci al sicuro e portare a termine l’evento. A quanto pare non ci sono stati casi Covid al termine della competizione, il che è impressionante per l’entità della manifestazione. Sono stati un modello di come eseguire un grande evento sportivo nel modo più sicuro durante un periodo di pandemia.(…) Poter guardare gli sport che ami è una grande cura per la salute mentale, quindi GRAZIE Cortina per aver dato ai tifosi di sci questa “fuga” mentale e la possibilità di vedere i tuoi splendidi panorami e vivere momenti indimenticabili”.
MIKAELA SHIFFRIN SULLA MORTE DEL PAPÀ
“Poco più di un anno fa non ero sicura di tornare sugli sci dopo che la mia vita è stata sconvolta dalla morte di mio padre. Non riuscivo a respirare, non riuscivo a pensare, non riuscivo a dormire né a mangiare e non riuscivo a smettere di piangere per mesi finché non avevo letteralmente più lacrime da versare. Ero spaventata a morte per così tante incognite sul mio futuro e non avevo idea di come affrontare tutto. Per tutto quel periodo, per quanto volessi restare sdraiata a letto e non alzarmi mai più, non ho avuto altra scelta che tirarmi su e cercare di andare avanti.
Ho attraversato un mare di dolore e lo shock di perdere parte del mio cuore, qualcuno che adoravo oltre le parole, ho dovuto imparare roboticamente ad assumermi il carico di tutto quello di cui si è sempre occupato mio padre in modo che io potessi concentrarmi solo sul mio lavoro. Non avevo altra scelta che trovare un modo per rimettere insieme le cose, e 15 ore al giorno, con mio fratello e mia madre, abbiamo fatto quelle che erano le sue mansioni”.
MIKAELA SHIFFRIN SULLE MEDAGLIE
“Comunque, tornando al punto, devo ringraziare i miei allenatori per aver supportato le mie scelte. Abbiamo deciso tutti di puntare su più medaglie, sapendo che c’era la possibilità di tornare a casa a mani vuote. Non mi pento minimamente delle mie decisioni. Ho dimostrato che avevo la velocità per vincere il superG prima del mio errore finale, ero solo a un pelo dal vincere il gigante, perso per 2 centesimi con condizioni molto difficili. Abbiamo vinto l’oro nella combinata, di cui sono davvero orgogliosa. Per quanto riguarda lo slalom, sinceramente, sono rimasta delusa dalla mia prestazione perché non penso che riflettesse né la mia forma attuale né gli sforzi della mia squadra per fornire la preparazione migliore e più efficiente per darmi quello che serviva per vincere. Quello che è successo è successo e posso solo imparare e cercare di fare meglio in futuro. E in tutta onestà, Katherina (Liensberger) e Petra (Vlhova) hanno sciato davvero bene a dispetto della la mia perfrormance che non è stata all’altezza. Quindi ho ottenuto un bronzo ma, ancora più importante, ho trovato un motivo per sorridere e ho avuto diversi momenti di gioia durante queste giornate, e se ho imparato qualcosa nell’ultimo anno è quanto siano realmente importanti cose come queste”.
Foto: Lapresse