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MotoGP, GP Argentina a forte rischio dopo l’incendio che ha distrutto i box di Termas de Rio Hondo

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Se già la pandemia aveva messo a forte rischio il Gran Premio d’Argentina 2021 del Motomondiale (ricordiamo che l’edizione 2020 era stata cancellata proprio per quel motivo) con conseguente rinvio a fine stagione, ora ci si è messo anche il fuoco a mettere in dubbio l’appuntamento sudamericano. Nella notte di venerdì 5 febbraio, infatti, un enorme incendio è scaturito all’interno del circuito di Termas de Río Hondo andando a distruggere quasi l’80% delle strutture fisse del circuito che dal 2014 ospita le gare del Motomondiale.

Le indagini per trovare le motivazioni dell’incendio sono ancora in atto, ma sembra che il fuoco sia divampato nella zona delle terrazze dove attualmente sono in corso lavori di ristrutturazione. La zona dei box purtroppo è quella più colpita e questo pone in enorme difficoltà l’organizzazione del Gran Premio. Lo conferma a motorsport.com Hector Farina, direttore generale dell’autodromo: Purtroppo l’intero edificio dei box è stato distrutto dall’incendio. Quel settore includeva anche la sala stampa, la direzione gara e le sale VIP. Sia il museo che la torre di controllo, che si trovano alle estremità, insieme ad altri uffici, il mini ospedale ecc. non hanno avuto danni rilevanti. Il Museo dell’Automobile riaprirà al pubblico nei prossimi giorni”.

Per quanto riguarda l’impatto finanziario dei danni, Hector Farina non si è detto preoccupato vista la presenza della copertura assicurativa, ma ha evidenziato che sarà una sfida contro il tempo per fare in modo che tutto sia pronto per la tappa della MotoGP di novembre. “L’autodromo è coperto da una assicurazione completa contro gli incendi, quindi da quel punto di vista siamo sereni, ma ci vorrà sicuramente molto tempo per ricostruire questa importante area necessaria per le competizioni nazionali e internazionali. Lavoreremo d’ora in poi per fare tutto il possibile per rispettare i programmi che abbiamo programmato, compresa la MotoGP a novembre”.

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Foto: Lapresse

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