Nascar
NASCAR, Kyle Busch vince il Clash a Daytona
Kyle Busch vince il Clash a Daytona, la prova ad inviti non valida per il campionato che inaugura tradizionalmente la NASCAR Cup Series. Il lunghissimo week-end nel ‘World Center of Racing’, il più importante della stagione, vede il #18 del gruppo trionfare nell’ultimo decisivo passaggio. Il due volte campione della serie, a segno in questo speciale evento nel 2012, si impone grazie ad una carambola nell’ultima chicane tra Chase Elliott (Hendrick #9) e Ryan Blaney (Penske), rispettivamente secondo e primo a pochi metri dalla bandiera a scacchi.
La competizione nel famoso catino che sorge nello Stato della Florida si è aperta sotto l’insegna di Denny Hamlin #11. Il tre volte vincitore della Daytona 500 ha presto strappato a Ryan Blaney #12 (Penske) la leadership in curva sei, la piega verso sinistra che immette nell’ovale. Il portacolori di casa Gibbs Racing (Toyota) ha cercato di allungare, ma una caution ha ricompattato il gruppo al settimo passaggio.
Dopo aver ripulito l’area della ‘Bus stop’, sporca di terra e di detriti con il passare delle vetture, la prova è ripartita con Blaney al comando. Il giovane alfiere del ‘Capitano’ ha deciso come molti di non pittare in occasione della prima neutralizzazione, scelta sposata da Hamlin e da molti alti piloti. Alla bandiera verde un errore in curva 1 del #12 del gruppo ha spalancato la porta a Tyler Reddick #8 (Childress) ed a Brad Keselowski #2 (Penske). Quest’ultimo, grazie a delle gomme più fresche del due volte campione dell’Xfinity Series, ha preso la vetta per un giro prima di cedere il passo alle Toyota Camry di Hamlin e Martin Truex Jr #19.
Dopo 15 giri, con una sanzione a Truex per aver tagliato l’ultima chicane e la ‘competition caution’, la neutralizzazione decisa a tavolino inserita nella prima fase dell’evento, Blaney è ripartito al comando davanti a Hamlin, che dopo pochi metri è tornato al guidare il gruppo. La corsa si è subito bloccata dopo pochi passaggi in seguito al principio di incendio sulla Ford Mustang #41 di Cole Custer (Haas).
Al nuovo restart, avvenuto a 10 giri dalla fine, Truex, Hamlin e Kyle Busch sembravano spartirsi la Top3 prima del ritorno di Blaney. Le tre Camry di Gibbs hanno dovuto vedersela con la Mustang di Blaney che, dopo aver beffato Busch #18, si è lanciato alla caccia dei primi due del gruppo. La ‘Bus stop’ si è rilevata nuovamente protagonista quando, ad otto giri dalla fine, il leader della corsa Martin Truex ha perso il controllo della propria auto finendo contro le barriere. La tanta terra presente sulla pista ha tratto in inganno il campione 2017, assoluto protagonista di questo Clash.
A sei passaggi dalla conclusione molti piloti hanno deciso di non pittare, uno su tutti Chase Elliott. Il ‘mago dei non ovali’, primo nelle ultime quattro prove sugli stradali, è salito al comando e con gomme usate ha cercato disperatamente di fronteggiare i rivali. Blaney, con pneumatici più freschi del campione 2020, ha raggiunto il #9 del gruppo, il quale fino all’ultimo ha provato in tutti i modi a resistere agli assalti della Ford #12. Il nativo dello Stato della Georgia ha provato in tutti i modi a passare Blaney utilizzando tutta la sua abilità su questi particolari tracciati.
Una strepitosa uscita dalla ‘Bus stop’ ha permesso alla Camaro #9 di Elliott di portare un disperato attacco all’avversario negli ultimi metri, un sorpasso che non è riuscito. I primi due classificati sono entrati in collisione ed hanno spalancato la porta per il successo a Kyle Busch, competitivo per tutti i 35 giri, ma mai al comando.
Il calendario di Daytona prevede domani le qualifiche, poi i due ‘Dual’ (gare di qualifica che assegnano le posizioni dalla terza all’ultima), infine la gara, che scatterà domenica 14 febbraio alle ore 20.30 italiane.
CLASSIFICA CLASH AT DAYTONA
- Kyle Busch (Toyota)
- Chase Elliott (Chevrolet)
- Joey Logano (Ford)
- Tyler Reddick (Chevrolet)
- William Byron (Chevrolet)
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Foto: LaPresse