Vela
Magnus Wheatley: “Ammiro Luna Rossa, non è un tea party. Ma le carte in tavola cambiano…”
Luna Rossa oggi si è resa protagonista di una bel successo “legale”, vincendo il rovente braccio di ferro con America’s Cup Events (ACE). L’ente neozelandese voleva rinviare di una settimana la Finale della Prada Cup, sperando di poterla disputare in condizioni di lockdown di livello 1 ad Auckland (al momento si è in allarme 2). Team Prada Pirelli ha fatto valere con forza il regolamento, che prevede la conclusione della competizione entro il 24 febbraio, e a partire da sabato 20 febbraio sarà in mare per sfidare Ineos Uk. Il sodalizio tricolore riparte dal 4-0: servono altre tre affermazioni per chiudere i conti e accedere al match race contro Team New Zealand per la conquista della America’s Cup.
Luna Rossa ha subito un attacco frontale da parte della stampa neozelandese e della presidente di ACE, venendo definita “senza onore”, “meschina”, “irrispettosa nei confronti della Nuova Zelanda”, “antisportiva”. Accuse rispedite al mittente, perché la flotta del patron Patrizio Bertelli ha soltanto voluto fare rispettare il regolamento, a differenza degli avversari che volevano trasgredire quanto scritto nero su bianco e concordato da tempo. Un sostegno arriva da chi meno te lo aspetti: Magnus Wheatley, uno dei giornalisti di vela più influenti in Gran Bretagna. Sì, proprio colui che due settimane fa aveva dato della “ridicola” a Luna Rossa e che aveva detto che “sarebbe stata spedita a casa in lacrime, come una semplice nota a piè pagina della storia della Coppa America“.
Ebbene, dopo aver paragonato Ben Ainslie al capitano James Cook col rovente titolo “Massacro di San Valentino”, Magnus Wheatley ha preso in questo modo le difese della compagine tricolore sul suo blog Rule69: “Per coloro i quali si sintonizzano e pensano che sia soltanto una competizione sportiva, state attenti. Per coloro i quali credono nelle fiabe e nelle storie di rimonte attuate da marinai spericolati, togliete lo sguardo. Questa non è una produzione Disney. Questo è un gioco spietato giocato da attori che vogliono vincere a tutti i costi, con forze shakespeariane che si nascondono dietro le quinte e sbucano all’improvviso. Persone buone, oneste, perbene sono state spazzate via dalla lotta per la Coppa. Le loro fortune sono state consumate, i loro ego sono stati contusi e dimenticati. La Coppa è appena diventata brutale“.
Il giornalista prosegue: “Per vincere la America’s Cup devi essere disposto a tutto e, a essere sincero, ho un’ammirazione nascosta per quello che sta facendo Luna Rossa. Questo non è un tea party. Non è una gara per gentleman, ma una lotta brutale. Non è uno sport, ma qualcosa in cui usi qualsiasi cosa a tuo vantaggio“. Poi la conclusione sul team britannico: “La salita è diventata un po’ più ripida per Ineos, ma le carte in tavola hanno la buffa abitudine di cambiare“.
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Foto: Luna Rossa Press