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Prada Cup, il mood non sembra cambiato. Perché Luna Rossa deve essere ottimista

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Era impossibile che non succedesse, potremmo dire che un eventuale 7 a 0 sarebbe stato anche ingeneroso nei confronti di Ineos Team UK. Naturalmente 5 a 1 resta un vantaggio confortevole, ma come hanno dimostrato i ragazzi di Luna Rossa Prada Pirelli, dopo la prima regata di giornata vinta, non è il momento di pensare a celebrare e festeggiare.

Due regate, due risultati diversi, ma una lettura coerente: se vinci la partenza sei a metà dell’opera. Vincere la partenza non vuol dire mettere la prua per primo oltre l’allineamento bruciando il cronometro in modo perfetto, ma essere nella posizione che volevi avendo studiato cosa ti offre il campo di regata per la bolina iniziale. La visione non è detto che sia la stessa per entrambi gli equipaggi. Così è stato, infatti, lo ha riconosciuto lo stesso James Spithill in conferenza stampa: gli inglesi volevano la sinistra e loro la destra. La sinistra era meglio, aveva una pressione più intensa, ma i ragazzi di Luna Rossa lo hanno capito troppo tardi.

La regata, pur rimanendo vicina e con distacchi sempre contenuti, con un gran recupero dello scafo italiano nell’ultima bolina, non ha mai offerto grandi sbocchi per chi inseguiva. Chiaro che Luna Rossa ci abbia provato e dopo aver perso molto nella seconda poppa ha fatto un grande recupero nella bolina finale, dimostrando così le sue qualità nella risalita verso il vento. Alla fine Ineos ha vinto la sua prima regata anche se di soli 14 secondi, Ben Ainslie ha ritrovato il sorriso, ma non sembra essere cambiato il mood generale. Per ora resta come un sub che sale in superficie per un profondo respiro risalendo da un’apnea difficile, ma che deve tornare a immergersi.

Che gli inglesi abbiano portato in barca una nuova grinta si è visto nella regata che ha aperto la giornata, ma, come avevo già detto, l’eccesso di grinta può portare a sbagliare. Così è stato, perché in partenza Spithill ha colpito Ainslie con un gancio secco rifilandogli una penalità, penalità che ha avuto un secondo round quando al primo incrocio la giuria ha stabilito che Ineos non aveva mollato la posizione di vantaggio cui avrebbe dovuto rinunciare dopo la partenza. Una volta davanti il progresso della barca del Circolo Vela Sicilia è stato costante e inarrestabile, tanto che sulla linea di arrivo ha raggiunto un significativo delta di un minuto e venti secondi. Insomma i due punti non sono stati ottenuti allo stesso modo: una volta dietro, pur con qualche errore, Luna Rossa ha sempre cercato di farsi trovare pronta per sferrare un possibile attacco, Ineos invece non è mai riuscita a tenere il passo. Sono questi gli elementi che devono far pensare alle regate future con l’animo degli ottimisti.

Ora la stampa neozelandese, e naturalmente quella inglese, pensano che un altro punto per Ben Ainslie e compagni domenica apra la strada alla grande rimonta perché la prossima settimana il vento tornerà a salire. La vela non è uno sport dove si possono applicare concetti scientifici o aritmetici in fase di pronostico perché le variabili sono tante, soprattutto quando le due barche hanno prestazioni molto vicine, ma anche con il vento forte nel primo weekend la barca italiana ha dimostrato di non avere niente da temere. Certo qualche errore c’è stato, è stato riconosciuto, senza specificarlo, in conferenza stampa e sarà stato analizzato nel dettaglio nelle riunioni post regata. Magari quel fiocco un po’ più piccolo che molti hanno notato può aver influito nella seconda regata, anche se nella prima era sembrato a posto. Forse prevedevano che il vento aumentasse di più, ma chi prende le decisioni in mare vede quello che succede meglio di noi che guardiamo la tv.

Stefano Vegliani

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