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Vela
America’s Cup, New Zealand non è superiore a Luna Rossa e Ineos. Gabriele Bruni: “Sfatiamo questo mito”
Luna Rossa ha incominciato la sua marcia di avvicinamento alla Finale della Prada Cup: mancano undici giorni all’inizio della battaglia contro Ineos Uk, la serie conclusiva al meglio delle tredici regate che scatterà sabato 13 febbraio e che definirà lo sfidante di Team New Zealand per la conquista della America’s Cup. L’imbarcazione italiana, reduce dal 4-0 rifilato ad American Magic in semifinale, è cresciuta notevolmente nell’ultima settimana e punta ad arrivare al top della forma all’incrocio con i fortissimi britannici, contro cui sono stati persi di misura i tre testa a testa del round robin.
Gabriele Bruni, fratello di Francesco (timoniere di Luna Rossa insieme a James Spithill), ha rilasciato una lunga intervista a Sail2u, la trasmissione di OA Sport condotta da Stefano Vegliani. Il velista siciliano, compagno di Francesco sul 49er alle Olimpiadi di Sydney 2000, si è soffermato sui rivoluzionari foil a “T” di Team New Zealand: “I foil dei neozelandesi non sono così piccoli come pensiamo. Hanno una forma sicuramente piatta, però per esempio nella parte centrale, essendo un pezzo unico, sfruttano delle aree dove invece da noi, che abbiamo la forma a Y, fanno poco sostentamento. Credo che la somma delle aree utili dei foil dei neozelandesi sia più grande di quanto pensiamo. È rivoluzionaria la forma, non tanto la superficie. Infatti abbiamo visto che con poco vento si muovevano abbastanza bene sull’acqua. Il foil a Y è più rischioso se non lo gestisci bene, può fare ventilazione. Puoi avere sei tipi di foil. Si sono fatti anni e anni di studi. I neozelandesi si sono orientati verso il foil piatto, vedremo come andrà a finire. Alla fine alla Christmas Race gli americani avevano battuto i neozelandesi ed eravamo tutti a pari punti“.
Il ribattezzato Ganga è molto chiaro: “Non mi sento di dire che i neozelandesi sono superiori, anzi sfaterei questo mito. Vedo ad esempio molto forti tatticamente gli inglesi, lo abbiamo visto. Vedo una barca molto allround Luna Rossa, con delle caratteristiche importanti, e ovviamente i neozelandesi sono forti, come si fa a non dirlo? Ne vedremo delle belle. Alla Coppa America di Valencia potevi scrivere la classifica prima delle regate e ti sbagliavi di poco. Qui nessuno è in grado di farlo. Chi avrebbe detto di un 4-0 di Luna Rossa sugli americani? E ancora adesso, se chiedessero se sono pronto a giocarmi tutto quello che ho su un team, risponderei di no“.
Gabriele Bruni si sofferma anche sull’importanza della manovra: “Gli americani hanno puntato più sulla velocità di punta che sulle manovre. Nei mesi scorsi si sono viste tante impennate o semi-scuffie negli allenamenti. Di tutti i team, le cose strane sono arrivate da loro. La velocità è importante, ma più il gioco è stretto, più conta la manovrabilità. Questo ad esempio lo vediamo anche nel Nacra. Tu magari in una prova di velocità di tre minuti guadagni mezza lunghezza, ma in due strambate magari perdi venticinque lunghezze. Gli americani erano velocissimi, ma avevano grossi problemi al timone, con un elevator piccolissimo che non gli dava stabilità. La pala del timone andava in risonanza. Tante volte in poggiata hanno dovuto fare la virata di prua. Francesco mi ha detto che, se al posto della manovra che ha portato American Magic alla scuffia ci fosse stata Luna Rossa, probabilmente non avrebbe avuto tutti quei problemi. La testimonianza è che in semifinale hanno avuto le stesse difficoltà, anche se con un po’ meno vento“.
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Foto: Luna Rossa Press