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Rugby
Rugby, Giampiero De Carli: “Cerchiamo di dare l’occasione ai giovani di fare maggior esperienza nel più breve tempo possibile”
Oggi pomeriggio ha parlato ai microfoni di OA Sport, nel corso del consueto incontro stampa da remoto, che verrà organizzato dalla FIR durante tutto il periodo del Sei Nazioni di rugby, Giampiero De Carli, da diversi anni allenatore degli avanti della Nazionale italiana.
Parlando subito degli avanti, come è stata giudicata la prestazione di Daniele Rimpelli, che non avrebbe dovuto giocare dal primo minuto sabato con la Francia (l’esordio del pilone è arrivato last minute per l’infortunio di Cherif Traorè, ndr)?
“Tutta la settimana prepariamo comunque tutti i giocatori, quindi Rimpelli, devo dire la verità, si è fatto trovare pronto in un momento particolare, difficile, perché essere messi in campo all’ultimo momento non è mai semplice. Si è fatto trovare pronto e ha fatto quello che noi gli abbiamo chiesto. E’ chiaro che per lui non è stata una situazione facile, però ha risposto come noi ci aspettavamo, questo è sicuro“.
Ci fornite un ulteriore aggiornamento sulla situazione degli infortunati fra gli avanti? Il comunicato diramato qualche ora fa afferma che restano in raduno in Nazionale Cherif Traorè, Johan Meyer e Maxime Mbandà, i tre infortunati tra gli avanti. Ci sono possibilità che possano giocare con l’Inghilterra (Giampiero De Carli ha parlato ai nostri microfoni pochi minuti prima che venisse reso noto l’elenco dei convocati per l’Inghilterra, comprendente il nome del pilone Andrea Lovotti, ndr)?
“Due (Johan Meyer e Maxime Mbandà, ndr) sono sono infortuni ovviamente legati alla partita, ma che siamo convinti di poter recuperare già per sabato, mentre per Cherif Traorè stiamo aspettando un attimino di vedere un po’ più con calma la situazione, però dovremmo avere a disposizione più o meno tutti“.
Quanto può essere importante o, meglio, pesante, fra virgolette, l’addio di Ghiraldini in questo momento storico della Nazionale dove sono presenti comunque tanti giovani, ed è in corso una sorta di abbassamento dell’età media dei giocatori? Quanto soprattutto possono fare bene anche gli altri due esordienti tra gli avanti che sono in gruppo (Marco Manfredi e Riccardo Favretto, ndr)? Ci sono possibilità di vederli in campo, magari anche non sabato, ma comunque nel nelle prossime partite del Sei Nazioni?
“Dobbiamo solo ringraziare Leonardo Ghiraldini, nel senso che lui quest’anno è venuto dopo l’infortunio al Sei Nazioni, quando non aveva mai giocato neanche una partita ed ha accettato la nostra convocazione con piacere enorme ed enorme gioia, ed è stato veramente un aiuto anche un po’ per integrare questa squadra per dare quella mano, insomma l’esperienza che serve. Ovviamente poi la sua decisione (di ritirarsi dall’attività internazionale, ndr) va pienamente rispettata, ha avuto una carriera talmente straordinaria, e lo ha dimostrato ancora dandoci nell’ultima sua apparizione la disponibilità totale. Quindi non è un’assenza che sentiremo per il fatto che lui non verrà in queste partite, ma ovviamente è difficile in generale nel rugby italiano trovare giocatori di questo spessore, quindi noi ci auguriamo che gli altri ragazzi, che sono, come hai detto tu, molto giovani, possano ripercorre la carriera che ha fatto Ghiraldini. Tutti quelli che sono qui, ti assicuro, hanno l’opportunità di scendere in campo e chiaramente noi facciamo le nostre scelte e la possibilità c’è. Adesso non abbiamo ancora deciso per sabato, però se sono qui è perché riteniamo che possano fare le loro presenze“.
Si nota nelle ultime convocazioni un ampliamento del gruppo verso atleti provenienti dal TOP10: c’è un cambiamento di rotta? Nel gruppo per la Francia c’erano quattro ragazzi del TOP 10: c’è una nuova fase in cui si va a guardare di più al campionato italiano rispetto a PRO14 o club esteri? Non si potrebbe porre poi un problema di esperienza nel giocare determinate partite come queste del Sei Nazioni?
“Comincio dalla fine: è ovvio che se prendessi dei giocatori che militano e che hanno sempre militato in Eccellenza (ora TOP10, ndr) potrebbe effettivamente essere una difficoltà, però bisogna immaginare che oggi questi giocatori, per esempio abbiamo chiamato Stoian (il quale però poi non è stato inserito tra i convocati per l’Inghilterra, ndr), Trulla, etc., sono tutti i giocatori che fanno permit player tra la loro squadra di Eccellenza e ovviamente, come tutti sapete, le franchigie. Questo quindi già ci aiuta ad inserirli in un contesto importante come quello internazionale. Non c’è un cambio di direzione, ci sono solo delle generazione nuove che stanno stanno venendo su molto bene e noi cerchiamo di fargli fare più esperienza possibile nel più breve tempo possibile. Questo aiuterà noi, aiuterà loro, aiuterà le squadre di Eccellenza e aiuterà le franchigie, quindi non è un cambiamento di marcia, anzi è un ottimo cambiamento per quanto il numero di giocatori, che noi definiamo di qualità, si sta allargando“.
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Foto: LPS Massimiliano Carnabuci