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Rugby, Niccolò Cannone: “Giocare a Twickenham con la maglia della Nazionale sarebbe un sogno”

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Oggi pomeriggio ha parlato ai microfoni di OA Sport, nel corso del consueto incontro stampa da remoto, che verrà organizzato dalla FIR durante tutto il periodo del Sei Nazioni di rugby, Niccolò Cannone, seconda linea classe 1998 della Nazionale italiana e del Benetton Rugby.

Avete già incrociato l’Inghilterra ad ottobre, però a Roma: anche se sarà uno stadio vuoto, che emozione sarà giocare a Twickenham con la maglia della Nazionale?
Se avrò la possibilità di giocare, sarà un sogno perché è uno dei templi del rugby. Io mi reputo veramente fortunato ad aver avuto la possibilità di esordire al Millennium (si riferisce al Millennium Stadium di Cardiff, dove ha esordito in Nazionale in Galles-Italia 42-0 in data 1 febbraio 2020, ndr). Stadi come Millennium, Twickenham e Murrayfield sono quelli in cui giocare è una delle cose che ti capitano poche volte nella vita, e te le devi godere al massimo. Certo, sarà vuoto e senza pubblico e magari non è la stessa atmosfera, però è la stessa cosa: entrare in quel campo è un sogno“.

Nel giro di un anno hai disputato tutti i match del Sei Nazioni, poi l’Autumn Nations Cup ed adesso ti ritrovi di nuovo a giocare il Sei Nazioni: a livello personale giocare su questi importanti palcoscenici internazionali quanto ha contribuito alla tua crescita personale? Inoltre tu sei stato l’azzurro numero 689, mentre sabato scorso siamo arrivati a quota 700: nel giro di un anno hanno esordito altri 11 ragazzi, e tu sei stato il primo della classe ’98 ad esordire in Nazionale.
Sì, ho dato io il via. Nel giro di un anno ho fatto un gran salto perché mi sono ritrovato dal giocare in un campionato di Eccellenza, o da permit, al farlo in uno stadio come il Millennium. Ho lavorato veramente tanto, sono sincero, e sto lavorando tanto, a questo livello devi mantenere sempre il focus alto e l’allenamento sempre al massimo, perché si incontrano squadre che sono preparatissime sotto questo aspetto. Siamo una nuova generazione, siamo giovani, in un anno hanno esordito tanti ragazzi, però credo che il rugby si stia evolvendo, quindi tutti questi ragazzi hanno meritato un posto in squadra“.

E’ già stato comunicato che al Benetton dalla prossima stagione ci sarà il cambio della guida tecnica (Marco Bortolami al posto di Kieran Crowley, ndr): dato che questa è stata un’annata un po’ sfortunata sia per i risultati che non sono arrivati nel PRO14, sia per tutti i problemi legati al Covid-19, con la partita persa a tavolino in Challenge Cup e non solo, cosa ti aspetti da questo cambio, che in realtà è un cambio nella continuità, dato che da anni avete già a che fare con quello che sarà il nuovo capo allenatore, per le prossime stagioni?
Sinceramente non saprei dare una risposta, anche perché Kieran (Crowley, ndr) mi ha fatto veramente crescere tanto da allenatore, gli devo tantissimo, è una persona bellissima, quindi fino alla fine lo sosterremo. La società ha preso questa decisione ed ha scelto Marco (Bortolami, ndr), che è un grandissimo professionista, altra grande persona che mi ha fatto crescere molto. Questa è stata una stagione sfortunata per molti aspetti, però anche in queste situazioni bisogna cercare di rialzarsi e quindi trovare soluzioni a questi problemi e lavorare duro“.

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Foto: LPS Carlo Cappuccitti

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