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Rugby, Sei Nazioni 2021: Italia, la (non) difesa fa la differenza

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Inizia con una sconfitta l’avventura dell’Italrugby nel Sei Nazioni 2021 e inizia con il risultato più prevedibile. Troppa la differenza tecnica e d’esperienza tra Francia e azzurri, ma anche troppi i limiti dei ragazzi di Franco Smith per poter sperare di ribaltare i pronostici della vigilia.

E a fare la differenza è, principalmente, la difesa. Quella che fatica, che ha sbagliato troppi placcaggi fin dal primo tempo, cioè quella azzurra. L’Italia è sempre in sofferenza e fin dalla meta di Cretin sono i placcaggi mancati a fare la differenza, con i Bleus che guadagnano troppo facilmente metri e si infilano nella difesa dell’Italia agilmente. Errori anche nella seconda meta, mentre il resto lo fa la difesa francese.

L’Italia ci prova, con Varney, Garbisi, Brex e Ioane cerca di trovare gli spazi per fare male, ma non ci riesce. Al di là della bellissima meta di Ioane annullata per avanti, l’Italia non trova quasi mai la continuità al gioco palla in mano e questo per merito della difesa francese. I Bleus non sbagliano placcaggi, salgono assieme, mettono costantemente pressione al portatore di palla, anche senza dover esagerare nell’aggressività, e la palla persa che porta alla terza meta ne è l’emblema.

Insomma, nulla di nuovo sotto il sole. Volendo trovare qualcosa da salvare, anche se c’è poco dopo un 10-50, sicuramente le prestazioni di alcuni singoli. In primo luogo Stephen Varney, Monty Ioane, ma anche Ignacio Brex, tre che palla in mano hanno mostrato molto. Al pari di Paolo Garbisi, nuovamente positivo. Ma, come si vede, si parla di tre giocatori su quattro non di formazione italiana, anzi, il che da un lato è il qualcosa da salvare, dall’altro è un altro grosso problema del movimento, che si affida a chi non ha seguito la filiera federale per provare a fare qualcosa.

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Foto: Carlo Cappuccitti – LPS

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