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Rugby, Sei Nazioni 2021: le favorite. Inghilterra e Francia sopra tutte

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Inizia questo weekend il Guinness Sei Nazioni 2021 e quello di quest’anno si presenta come un torneo molto particolare. La pandemia che ha sconvolto il mondo intero ha rivoluzionato calendari e preparazione di tutti i campionati di rugby e le squadre si presenteranno al via con molti dubbi e tante incertezze. Ma, nonostante ciò, le favorite sembrano non essere cambiate.

In pole position, ovviamente, c’è l’Inghilterra campione in carica. Eddie Jones ha dominato il 2020 e la rosa a sua disposizione non è cambiata rispetto allo scorso autunno. Gli inglesi sono in costante crescita e anche i nuovi innesti possono alzare il livello della squadra. L’Inghilterra è formazione esperta, abituata a giocarsi il titolo e Jones ha ancora il vantaggio di essere uno dei pochissimi tecnici confermati dopo la Rugby World Cup e, dunque, può continuare il lavoro che svolge già da anni.

Come un anno fa, l’alternativa più credibile all’Inghilterra è la Francia. Fabien Galthié ha saputo prendere subito in mano una squadra allo sbando e darle finalmente un gioco. I Bleus visti nel 2020 sono stati la squadra più spettacolare in campo e, dopo anni, oltre al talento dei singoli si è vista concretezza e un gioco corale che ha alzato il livello dei transalpini. Unica incognita la questione Covid-19, con la Francia che nelle ultime settimane ha aumentato le limitazioni ai cittadini, coinvolgendo anche il rugby. Ma se i Bleus riusciranno a trovare la forma migliore allora probabilmente saranno la formazione favorita per la vittoria finale.

Terzo incomodo è l’Irlanda. Andy Farrell ha faticato a trovare la quadra nella scorsa stagione, i tuttiverdi sono in un momento di transizione tra la vecchia guardia e i giovani che vogliono emergere e, probabilmente, non sono al livello di Inghilterra e Francia. Ma sicuramente Sexton e compagni hanno le qualità per provare a ribaltare i pronostici e le franchigie irlandesi sono da anni dominanti in Europa e, dunque, i giocatori hanno l’esperienza e la qualità per fare bene.

Sulla carta appaiono lontane dalle migliori le altre tre formazioni. Il Galles arriva da un autunno difficilissimo e Wayne Pivac non sembra aver ancora saputo prendere in mano la squadra che, probabilmente, anche quest’anno sarà ancora in costruzione. La Scozia, seppur forte della conferma di Townsend, è una squadra con troppi alti e bassi e, dunque, potrà portare a casa dei colpi importanti, ma è difficile immaginarla capace di reggere certi ritmi per cinque partite. Infine, l’Italia è all’inizio dell’avventura di Franco Smith e l’obiettivo sarà quello di interrompere la striscia negativa di 27 sconfitte consecutive nel Sei Nazioni, ma nulla più.

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Foto: Luigi Mariani – LPS

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