Salto con gli sci

Salto con gli sci, presentazione Mondiali 2021. Kamil Stoch può diventare il GOAT. Sara Takanashi mira a sfatare il tabù dell’oro

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Siamo ormai prossimi all’inizio dei Mondiali di sci nordico 2021, che si disputeranno in uno dei templi del salto con gli sci. A Oberstdorf, infatti, questa disciplina è solita disputare appuntamenti di prestigio in ogni inverno. Andiamo pertanto ad analizzare i temi forti relativi a un ambito che nell’inverno in corso ha avuto un unico e indiscusso dominatore, ovvero Halvor Egner Granerud. Il norvegese, impostosi in 11 delle 22 gare di Coppa del Mondo andate in scesa sinora, ha di fatto già vinto la Sfera di cristallo. Dunque, in Baviera vorrà senza dubbio mettere la più classica ciliegina sulla torta, fregiandosi anche di almeno un oro iridato. Lo scandinavo sarà ulteriormente motivato dal fatto di essere uscito battuto dai due eventi cardine già andati in scena nel corso della stagione, ovvero i Mondiali di volo di Planica (al termine dei quali si è dovuto accontentare dell’argento, inchinandosi di mezzo punto a Karl Geiger) e la Tournée dei 4 trampolini (durante la quale è letteralmente imploso nelle tappe austriache). Alla luce della pletora di affermazioni raccolte durante l’annata in corso, per Granerud sarebbe deludente non mettersi al collo quantomeno una medaglia d’oro. Cionondimeno, la lista dei pretendenti a rompergli le uova nel paniere è molto lunga e, comprende, anche diversi connazionali.

In particolare Robert Johansson sta disputando la miglior stagione della carriera e, con aria frontale, non teme rivali, soprattutto sul trampolino grande. Vero che, quando si gareggia durante la Tournée, sullo Schattenbergschanze spira vento alle spalle. Tuttavia, l’intensità e la durata della radiazione solare di inizio marzo sono ben diverse da quelle di fine dicembre. Dunque, non è da escludere che le condizioni atmosferiche possano essere diverse dalle abitudini, quindi più favorevoli ai volatori puri. Fra i norvegesi, occhio anche a Daniel-Andre Tande e Marius Lindvik, i quali non sono certo gli emblemi della stabilità tecnica, ma in una gara secca sono le proverbiali mine vaganti, pronte a esplodere da un momento all’altro.

Anche la Polonia può mettere in campo ben quattro carte da medaglia, a cominciare da Kamil Stoch e Dawid Kubacki. Per il primo, il vero appuntamento con la storia sarà la gara sul trampolino piccolo. Se il trentatreenne di Zakopane dovesse riuscire a imporsi, allora diventerebbe il primo uomo di sempre a laurearsi Campione del Mondo e Campione olimpico sia su Normal Hill che su Large Hill, avanzando viepiù la propria candidatura a essere considerato il GOAT della disciplina. Di Kubacki, invece, è risaputo il grandissimo feeling con tutti i trampolini tedeschi. Pertanto, attenzione anche a lui, peraltro oro iridato 2019 sul NH. Non vanno inoltre dimenticati il veterano Piotr Zyla, sinora autore di una stagione solidissima e in passato già capace di salire sul podio dei Mondiali, e l’astro nascente Andrzej Stekala, che al contrario sarà l’outsider per eccellenza in seno all’ambizioso team polacco.

La Germania padrona di casa arriva alla manifestazione iridata con tante incognite. Dopo un inizio di stagione sfavillante, coronato dal trionfo dei Mondiali di volo Planica (Karl Geiger oro, Markus Eisenbichler bronzo), le due punte di diamante del team hanno perso un po’ di smalto. Soprattutto Geiger, peraltro colpito dal Covid-19 subito dopo il successo di inizio dicembre. Cionondimeno, il bavarese è tornato sul podio proprio settimana scorsa, a dimostrazione di come i teutonici potrebbero aver lavorato proprio con l’obiettivo di presentarsi tirati a lucido proprio in concomitanza di Oberstdorf. A parte i due citati, all’interno del team diretto da Stefan Horngacher non si vedono altri atleti in grado di ambire concretamente alle medaglie.

In Baviera l’Austria tenterà di dare un senso a un inverno sin qui disgraziato. I risultati latitano, anche a causa di una notevole dose di cattiva sorte. Oltre a un paio di ondate di Covid-19 in seno al team, non vanno dimenticati i problemi alla schiena che hanno condizionato in negativo il rendimento della punta di diamante Stefan Kraft. Proprio quest’ultimo sarà la principale, se non unica, freccia da podio nella faretra rot-weiß-rot.

Bisognerà prestare massima attenzione agli sloveni, in quanto Anze Lanisek e Bor Pavlovcic stanno saltando benissimo. Al tempo stesso, Oberstdorf rappresenta una sorta di feticcio per il movimento del Paese del monte Tricorno. Proprio qui, nel 2005, arrivò l’unico titolo mondiale conquistato dopo l’indipendenza dalla Jugoslavia. All’epoca Rok Benkovic vinse, tra la sorpresa generale, la gara su trampolino piccolo. Occhio, quindi, a corsi e ricorsi storici.

Infine, tra le sei superpotenze della disciplina, il Giappone conta soprattutto su Ryoyu Kobayashi. Dopo aver cominciato l’inverno in sordina, il ventiquattrenne di Hachimantai ha vinto due delle ultime tre gare antecedenti al Mondiale, facendo intendere di poter essere al top della condizione proprio quando ci saranno le medaglie in palio. Una premessa molto interessante, considerando soprattutto come sullo Schattenbergschanze si trovi storicamente a proprio agio.

In casa Italia le ambizioni sono decisamente più modeste. Il fatto di avere contingenti ridotti (i Paesi di vertice potranno schierare complessivamente 25 atleti, anziché dai 37 ai 43 come d’abitudine in Coppa del Mondo), renderà decisamente più agevole l’accesso alla seconda seria delle gare individuali. Questa sarà l’obiettivo massimo di Giovanni Bresadola e Alex Insam, mentre per Daniel Moroder e Francesco Cecon l’importante sarà superare la qualificazione. Si può sperare in qualcosa di meglio nel settore femminile, dove le sorelle Lara e Jessica Malsiner possono puntare a chiudere tra le prime quindici.

A proposito di donne, viene da chiedersi se la giapponese Sara Takanashi riuscirà finalmente a sfatare il tabù del grande appuntamento. La ventiquattrenne nipponica, nonostante 60 vittorie in Coppa del Mondo, incredibilmente non è ancora stata in grado di primeggiare né ai Mondiali, né alle Olimpiadi! Quest’anno a Oberstdorf ci sarà un’opportunità in più per farcela,  in quanto per la prima volta nella storia verranno assegnati due titoli mondiali (alla canonica gara su trampolino piccolo, si aggiungerà quella su Large Hill).

L’asiatica appare tornata ai suoi massimi livelli dopo un lungo periodo di relativo appannamento, ma le avversarie per il successo sono parecchie. Alla luce dei risultati dell’inverno, le favorite per il successo sono quattro. Oltre a Takanashi, bisognerà tenere in considerazione Nika Kriznar, sua principale avversaria nella corsa alla Sfera di cristallo e Marita Kramer, la quale avrà sicuramente il dente avvelenato per aver perso il pettorale giallo (e forse qualsiasi possibilità di vincere la Coppa del Mondo) a causa di un test falsamente positivo al Covid-19 alla vigilia delle gare di Rasnov. Infine, occhio alla norvegese Silje Opseth, cresciuta prepotentemente nell’inverno in corso e capace di salire sul podio a ripetizione (pur senza aver ancora calcato il gradino più alto).

In tema di Norvegia, Maren Lundby, dominatrice assoluta dell’ultimo triennio, sta vivendo un inverno difficile, ma considerate le sue qualità potrà essere la capofila del novero delle outsider, al quale si iscrivono anche la slovena Ema Klinec, la veterana austriaca Daniela Iraschko-Stolz e, noblesse oblige, la tedesca Katharina Althaus, nonostante un’annata sinora sottotono.

FOTO: La Presse

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