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Sci Alpino

Sci alpino, grande Marta Bassino, ma Federica Brignone ha ragione: è stata una farsa

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Premessa: l’impresa realizzata da Marta Bassino resterà per sempre nella storia dello sci alpino italiano. Occorre però subito mettere in chiaro che oggi non è andato in scena un spettacolo dignitoso ai Mondiali di Cortina d’Ampezzo. Era la prima volta che si assegnavano i titoli iridati individuali del parallelo e, a dirla tutta, non se ne sentiva la mancanza. Non è un caso che la gara sia stata snobbata dai principali favoriti sia in campo maschile (il francese Alexis Pinturault ed il norvegese Henrik Kristoffersen) sia femminile (l’americana Mikaela Shiffrin e la svizzera Michelle Gisin). Certo, gli assenti hanno sempre torto, eppure si comprende come tale competizione non goda di grande appeal tra gli stessi atleti.

Siamo inoltre assolutamente d’accordo con Federica Brignone, che va elogiata per aver avuto il coraggio di raccontare la verità senza peli sulla lingua: il parallelo di oggi è stato una vera e propria farsa. La pista rossa si è rivelata nettamente più veloce rispetto a quella blu. Il regolamento, tuttavia, prevedeva che il distacco massimo tra due atleti al termine della prima manche fosse di mezzo secondo. Dunque chi scendeva sul tracciato rosso nella prima frazione poteva rifilare 50 centesimi all’avversario, ma non di più. Abbiamo dunque assistito ad uno spettacolo poco credibile, con un film visto e rivisto: chi accusava un distacco importante nella prima manche su pista blu, poi recuperava con gli interessi sulla rossa.

Non è giusto, è indecente“, ha tuonato Federica Brignone. In effetti sarebbe bastato adottare un regolamento diverso, che non prevedesse un limite massimo di 50 centesimi di distacco dopo la prima manche. Se i gap calcolati fossero stati quelli effettivi in ciascuna frazione, allora nessuno avrebbe avuto nulla da ridire. La gara si è trasformata invece in una sorta di roulette, dove chiunque avrebbe desiderato scendere sulla pista rossa nella seconda manche. E’ quanto accaduto in tutti i turni a Marta Bassino in virtù dell’ultimo tempo di qualificazione del mattino. La piemontese lo ha riconosciuto con grande onestà: “Ci vuole anche un po’ di fortuna“.

Se proprio la FIS, per garantire una maggiore incertezza, desidera mantenere la regola del mezzo secondo, allora sarebbe più opportuno premiare, come già accade nello snowboard parallelo, chi ottiene i migliori tempi in fase di qualificazione, dove l’atleta meglio piazzato ha diritto di scegliere su quale pista gareggiare. Di sicuro urgono dei correttivi, perché attualmente sia gli atleti sia gli addetti ai lavori hanno la sensazione che non vinca realmente il più forte in parallelo, bensì il più fortunato.

Foto: Lapresse

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