Sci Alpino

Sci alpino, i Mondiali di Cortina dedicano il weekend alle discese, Paris sfida Feuz, tra le donne sarà Ledecka-Gut?

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Dopo una prima parte di settimana letteralmente funestata dal maltempo, i Mondiali di sci alpino 2021 di Cortina d’Ampezzo si concentrano sul weekend, interamente dedicato alle discese. Uomini e donne, infatti, saranno di scena nelle prove veloci per eccellenza, per regalarci due gare da adrenalina, nelle quali tutto andrà scritto e deciso e le medaglie non sono già assegnate prima di uscire dal cancelletto. Anzi.

Si incomincerà domani, sabato 13 febbraio, con la discesa femminile. Alle ore 11.00 l’Olimpia delle Tofane ci regalerà la gara più veloce e, per noi italiani, più amara. Inutile girarci attorno, l’assenza di Sofia Goggia ci priva della grande favorita (quest’anno vincitrice di 4 discese) e di una chance quasi sicura di medaglia. La bergamasca, com’è ben noto, ha concluso anzitempo la sua stagione e di conseguenza ha lasciato campo aperto alle rivali. Dopo quanto visto in superG non possiamo non citare Lara Gut-Behrami tra le papabili per le medaglie (prontissima per il bis dopo il primo oro di giovedì), ma assieme alla svizzera dobbiamo citare assolutamente la statunitense Breezy Johnson (autrice di una annata quasi sempre a podio in discesa) quindi la sempre presente Ester Ledecka. La ceca sa fare andare gli sci come nessun’altra quando è in giornata e, solitamente, i grandi eventi non li sbaglia mai. Sul fronte austriaco attenzione a Tamara Tippler, la più pronta ad inserirsi nella lotta al vertice, senza dimenticare le fuoriclasse Mikaela Shiffrin e Petra Vlhova che, in ogni occasione, possono puntare al massimo. E le italiane…? Dopo l’infortunio di Sofia Goggia le possibilità di medaglie sono scese drasticamente, ma Elena Curtoni, Francesca Marsaglia, Nadia Delago e Laura Pirovano partono con la voglia di stupire e senza pressione. Un aspetto che potrebbe giocare a loro favore.

Domenica, sempre alle ore 11.00, toccherà agli uomini cimentarsi con la velocità. Sulla pista “Vertigine” andrà in scena una gara letteralmente mozzafiato con una pattuglia di candidati al podio davvero nutrita. La stagione, nel suo complesso, non ha avuto un “maschio alpha” che ha dimostrato di dominare la scena, per cui i tre atleti che andranno a mettersi le medaglie al collo non sono certo semplici da prevedere. Incominciamo con il dire che l’Italia ha due assi nella manica non di poco conto. Dominik Paris ha saputo calibrare la preparazione proprio in vista della kermesse iridata, e il successo di Garmisch lo dimostra. L’altoatesino è una certezza della discesa e, ogni volta, può vincere. La beffa del superG potrà dargli ulteriore benzina. Discorso simile anche per Christof Innerhofer. Dopo il lungo infortunio e il Covid-19, il nostro “senatore” è arrivato al mese di febbraio al massimo della propria forma ed è pronto a piazzare la zampata giusta, provando a rifarsi dopo un superG del tutto deludente. Per gli altri italiani le chance di piazzamento sono basse, per cui dovremo tenere bene in attenzione i rivali che, come detto, non sono pochi. Su tutti, ovviamente, lo svizzero Beat Feuz, quindi gli austriaci Vincent Kriechmayr (pronto al bis dopo il superG), Matthias Mayer e Max Franz, lo statunitense Travis Ganong, senza dimenticare il francese Johan Clarey e le “mine vaganti” come il norvegese Kjetil Jansrud oppure lo svizzero Urs Kryenbuehel, già sul podio quest’anno a Bormio. Tanti nomi, tanti candidati, per cui spettacolo garantito.

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Foto: Lapresse

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