Sci Alpino
Sci alpino, Luca De Aliprandini firma l’impresa della vita! Argento memorabile, secondo oro per Faivre
Una gara sensazionale. Senza mezzi termini. Emozioni dal primo all’ultimo istante. Colpi di scena e sorprese clamorose. Il gigante maschile dei Campionati Mondiali di Cortina d’Ampezzo 2021 entra di diritto nella storia dello sci alpino. Sembrava tutto apparecchiato per la, quasi inevitabile, medaglia d’oro di Alexis Pinturault, autore di una prima manche che ha rasentato la perfezione, ma così non è stato. Anche le sue porte iniziali della seconda sembravano condurlo verso il successo ma, dopo poche porte, il francese si è sdraiato e ha gettato alle ortiche una vittoria che sembrava già sua di diritto.
A vincere, ironia della sorte, è stato il suo connazionale Mathieu Faivre. Non senza sorpresa. Il francese centra il suo terzo oro iridato (dopo il team event di Sankt Moritz 2017 ed il parallelo di pochi giorni fa) e scrive una pagina di storia epocale per la sua Nazione. Per la Francia si tratta, infatti, della prima vittoria in gigante ai Mondiali dal lontano 1968 quando a Grenoble fu Jean-Claude Killy a salire sul gradino più alto del podio, chiudendo una tripletta che aveva visto anche i successi di Guy Perillat a Portillo (Cile) 1966 e François Bonlieu ad Innsbruck (Austria) 1964.
Ma, di pari passo con i “cugini” transalpini, anche l’Italia oggi può esultare. Eccome. Luca De Aliprandini si è messo al collo una meravigliosa medaglia d’argento, centrando, udite udite, il primo podio in carriera proprio al momento giusto. Il trentenne di Cles oggi ha davvero sciato in maniera impeccabile. Per la prima volta, finalmente, ha portato a casa due ottime discese senza sbagliare. Sempre preciso, pulito, efficace e veloce. Non solo, ha saputo tenere anche a livello mentale le due manche, con tutta la pressione sulle spalle dopo l’ottimo secondo posto conquistato a metà gara. Una medaglia che, forse, potrebbe davvero cambiare la carriera del trentino, che oggi ha regalato all’Italia una emozione straordinaria. Come è stata vibrante tutta la gara nel suo complesso. Con questo alloro la nostra nazionale finalmente si sblocca nel medagliere sul fronte maschile e, contemporaneamente, torna sul podio mondiale in questa specialità dopo il bronzo di Mandred Moelgg nel 2013, mentre in precedenza mai un atleta azzurro aveva vinto un argento iridato in gigante.
La seconda manche ha visto una tracciatura leggermente diversa rispetto alla prima, su una Olympia delle Tofane ancora baciata dal sole, con temperature attorno ai 6 gradi, ma con la neve sempre particolarmente ghiacciata. Nel muro iniziale si girava molto (e infatti diversi protagonisti sono usciti già nelle prime battute) quindi nel settore centrale le porte sono state posizionate in maniera più larga, con il tratto conclusivo decisamente filante.
L’eroe di giornata, ad ogni modo, è e rimane Mathieu Faivre che, con il tempo complessivo di 2:37.25 è stato in grado di domare il gigante ampezzano (1:18.13 nella prima manche, dove si era classificato al quarto posto, quindi 1:19.12 nella seconda). Alle sue spalle il nostro Luca De Aliprandini a 63 centesimi (1:17.95 e 1:19.93) quindi completa il podio l’austriaco Marco Schwarz a 87, di nuovo a medaglia dopo l’oro in combinata di lunedì.
Quarta posizione a 1.59 per il croato Filip Zubcic, mentre è quinto lo svizzero Loic Meillard a 1.77. Sesto lo sloveno Zan Kranjec a 1.83 davanti al tedesco Stefan Luitz, settimo a 1.99. Completano la top ten lo slovacco Adam Zampa (autore di una rimonta di ben 12 posizioni) ottavo a 2.48, quindi nono il norvegese Henrik Kristoffersen (mai della partita nella prova odierna) a 2.53, con l’austriaco Roland Leitinger decimo a 2.87.
Chiude dodicesimo Riccardo Tonetti a 3.44 dalla vetta. Il nostro alfiere ha disputato due manche solide ma senza trovare mai la giusta velocità, quindi è brillante quattordicesimo Giovanni Franzoni a 3.94, confermando che il futuro sarà tutto dalla sua parte (mal di schiena permettendo). Giovanni Borsotti, infine, è uscito di scena nel corso della seconda manche per colpa di una improvvida scivolata dopo appena cinque porte.
Foto: Lapresse
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