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Sci Alpino
Sci alpino, Sofia Goggia: “Tremendo non essere a Cortina. Mi ha chiamato anche Mattarella”
Spesso una persona il proprio destino l’ha già scritto nella sua carta d’identità. Quando ti chiami Sofia Anna Vittoria, ovvero unisci, letteralmente, “saggezza” a “grazia”, mentre per il terzo nome ogni traduzione è superflua, dentro di te hai già qualcosa di diverso rispetto alle altre. Se poi a tutto questo unisci il cognome Goggia, si capisce benissimo di cosa, o meglio di chi, stiamo parlando e, soprattutto, che spesso la vittoria l’hai dentro di te. Prima ancora di metterti gli sci ai piedi, o far calare la visiera sul casco. Purtroppo, però, per la campionessa bergamasca, quest’anno di successi non ne arriveranno più. Scordiamoci la Sfera di Cristallo e, soprattutto, le medaglie dei Campionati Mondiali di Cortina d’Ampezzo.
L’infortunio patito a Garmisch-Partenkirchen, così beffardo per come è avvenuto, era tutto ciò che la sciatrice classe 1992 non si sarebbe mai augurata per la sua stagione e per la sua carriera. Uno stop malaugurato (l’ennesimo) e improvvido che le ha tolto la (notevole) possibilità di unire a Cortina “grazia” a “vittoria” in questo caso. La “saggezza”, invece, le sta permettendo di affrontare queste settimane, che per una atleta del suo calibro devono apparire come veri e propri macigni, provando a guardare il bicchiere mezzo pieno. Non abbattendosi, anche se non è certo facile. Quando si vedono le colleghe pronte al cancelletto di partenza per gareggiare, ovvero quello che tu non potrai fare ancora per lungo tempo. Un mix di emozioni, dal quale solo chi ha la giusta tempra può emergere. O riemergere in questo caso. E, com’è la stessa sciatrice medaglia d’oro olimpica a PyeongChang 2018 ad ammettere, non sarà facile.
“Questa volta è dura – ammette una commossa Sofia Goggia nel corso di una video-conferenza con i giornalisti organizzata dalla Fisi – Vi assicuro che questo ko è diverso dagli altri. So perfettamente che nella vita ci sono cose ben peggiori e che, anche nel mio caso, ho subito infortuni più gravi. Ma questo, arrivato proprio prima dei Mondiali di casa, ha un sapore peggiore. Quando mi sveglio alla mattina non posso che pensare al fatto che sono a casa. Che non posso gareggiare a Cortina. E fa malissimo. Io cerco sempre di trovare qualcosa di positivo anche nei momenti più bui, ma per il momento non ci trovo ancora un insegnamento. So che un domani ce la farò, ma ora vedo solo lati negativi”.
La nativa di Bergamo prosegue nel suo accorato racconto. “Quello che mi sta dando la forza di reagire è sicuramente l’ondata di affetto che mi ha travolta. Incominciando dalle mie compagne già a Garmisch. Quando mi hanno vista in quelle condizioni si sono strette a me e mi hanno dato grande forza. Poi gli italiani. Non pensavo di poter aver fatto così breccia nei loro cuori. Ho sempre cercato di lasciare un segno negli altri, ma devo ammette che i loro messaggi di affetto sono stati incredibili. Non ultimo, e questo mi ha stupita, mi ha telefonato persino il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nonostante tutto quello che sta succedendo a livello politico ha avuto modo e tempo di interessarsi a me. Tutti attestati che porterò per sempre nel mio cuore”.
Da un presente amaro, anzi amarissimo, ad un futuro più roseo si potrebbe dire. “Ci sto provando a pensare in questo modo. Ogni giorno mi impongo un obiettivo. Procedo un passo alla volta. Come avevo impostato la mia stagione dopotutto. Gara per gara. Non volevo pensare a Cortina fino a quando non ci fossi arrivata. Purtroppo ero stata previdente (sorride, ndr). Ora invece penso solo al lavoro. Al tantissimo lavoro che mi attende. Sono nelle mani di persone fidate che conosco da una vita e che mi riporteranno in pista. Voglio sperare che più in avanti ci sarà qualcosa di bello. So che il prossimo anno toccherà alle Olimpiadi di Pechino 2022. L’evento più atteso. Però, con il cuore in mano, pensare che non potrò gareggiare a Cortina. In casa. Nel mio Paese e per il mio Paese. È davvero tremendo. Soprattutto pensando alla serenità che mi ero costruita in questi anni. Non lo mando proprio giù”.
Tornando a questo momento, Sofia Goggia prova a porre qualche punto fermo. “Se penso di esserci alle Finali di Lenzerheide per difendere la Coppa di discesa? Viste le tempistiche, al momento direi che è più un no che un sì. Ci vorrebbe un miracolo, per cui non mi do troppe chance. Io rimango concentrata sulla mia vita. Lavoro, con tutta la forza che ho, quindi mi divido tra palestra e libri. Sto leggendo tanto e, soprattutto, mi sono rimessa sotto in vista degli esami universitari. Mi aiuta molto. Una sorta di ripartenza. Come i primissimi passi che ho potuto compiere oggi. Fino a ieri nemmeno riuscivo a portarmi il caffè dalla cucina..”.
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Foto: Lapresse