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America’s Cup all’Isola di Wight? Il patron di Ineos: “Grandioso, poi difenderei la Coppa ad Auckland. Bizzarro, ma…”

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Il futuro della America’s Cup deve ancora essere delineato. Team New Zealand ha accettato la sfida lanciata da Ineos Uk, i due sodalizi hanno già delineato alcune linee guida (utilizzo degli AC75, norme stringenti sulla nazionalità degli equipaggi, una sola barca per squadra) ma restano ancora da definire due aspetti fondamentali: dove e quando si disputerà la prossima edizione della competizione sportiva più antica al mondo? Le due opzioni sul tavolo sono ormai note a tutti: uno scontro diretto il prossimo anno, all’Isola di Wight (dove tutto iniziò nel 1851), senza l’inserimento di altri sfidanti; una contesa in modalità “tradizionale”, con l’annesso torneo degli sfidanti, nel 2024 (Auckland o Medio Oriente?).

Dopo le dichiarazioni di Grant Dalton, CEO dei Kiwi, e di Ben Ainslie, skipper e timoniere della flotta britannica, ha parlato anche Jim Ratcliffe, il patron di Ineos. Il Presidnte del colosso chimico ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano Telegraph, in cui ha affermato che non è stato firmato ancora nulla, ma che gli piacerebbe vedere una regata all’Isola di Wight: “Penso che sarebbe magico riaverla [la Coppa America, ndr] nel Regno Unito, dopo tutto questo tempo, in particolare dopo Covid-19. Sarebbe una cosa grandiosa per tutto il Paese, ma la decisione finale spetta ai Kiwi. Sinceramente penso che sarebbe un grande successo, poi va ricordato che a causa della pandemia nessuno nell’emisfero nord ha ancora potuto vedere dal vivo queste barche e vi assicuro che sono assolutamente incredibili, penso che la gente ne rimarrebbe sbalordita“.

L’imprenditore nativo di Failsworth ha poi proseguito: “I Kiwi sono come come gli All Blacks nel rugby. Affrontare il meglio del mondo, nelle nostre acque, 171 anni dopo la prima America’s Cup, sarebbe qualcosa di fantastico. Poi non si tratterebbe del primo duello della storia, nei primi 100 anni c’erano soltanto dei duelli per la Vecchia Brocca“. E poi puntualizza: “Se dovessimo vincere il trofeo, sarei felice di difenderlo in Nuova Zelanda nel 2024. Voglio dire, sarebbe un po’ bizzarro ma la Coppa è sempre stata un po’ bizzarra“. Sarebbe una sorta di scambio di favori tra le due parti, anche perché non bisogna dimenticare che Team New Zealand sta facendo i conti con la crisi finanziaria, mentre Ratcliffe ha a disposizione un patrimonio miliardario (per l’ultima campagna ha speso almeno 125 milioni di euro, venendo però sconfitto da Luna Rossa nella Finale di Prada Cup).

American Magic e Luna Rossa sono chiaramente contrari a questo scenario e osteggiano la sfida chiusa tra Ineos Uk e Team New Zealand. Max Sirena, skipper dell’equipaggio italiano, non ha avuto mezzi termini e l’ha definita una pagliacciata. Staremo a vedere cosa dirà il futuro: entro il 19 settembre 2021 sapremo se ci sarà questa battaglia a Cowes oppure se assisteremo a una Coppa America più tradizionale nel 2024, a cui anche Luna Rossa prenderà parte.

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Foto: Luna Rossa Press

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