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America’s Cup, scaramucce legali tra Luna Rossa e ACE! Diritti tv e barca operativa: cosa è successo
Luna Rossa e Team New Zealand sono in perfetta parità: 2-2 dopo le prime quattro regate, il confronto per la conquista della America’s Cup è estremamente equilibrato e incerto. Questo è il responso del mare ed è il risultato agonistico della competizione sportiva più antica al mondo. Come sempe, però, la contesa non si consuma soltanto in acqua, ma anche in altri ambiti: è sempre stato così nella storia di questo evento ed è già accaduto nell’edizione attualmente in corso ad Auckland. Secondo quanto riporta la testata neozelandese Stuff, sono emersi un paio di nuovi alterchi che sicuramente condizioneranno il prosieguo della manifestazione.
Il Challenger of Record (che è Luna Rossa, il primo degli sfidanti) ha presentato un paio di richieste al collegio arbitrale in occasione del primo giorno di regate (mercoledì 10 marzo), ma entrambe sono state rigettate. Il COR voleva che Matteo Plazzi, responsabile tecnico dell’area Race Operations del Challenger of Record, potesse salire a bordo della barca denominata On Water Operations Center (OWOC) che monitora le condizioni di regata. La richiesta è stata respinta e Francesco Cattani Longanesi, rappresentante di COR, si è dichiarato particolarmente stupito ai microfoni di Stuff: “Matteo Plazzi era stato lì per tutta la Prada Cup, dunque ci aspettavamo che vi rimanesse. Siamo rimasti molto sorpresi dalla presa di posizione contro il fatto di averlo a bordo in qualità di osservatore“.
America’s Cup Events (ACE), organizzatore dell’evento e a tutti gli effetti braccio di Team New Zealand, ha affermato che non c’era alcun diritto del COR di essere a bordo durante la America’s Cup. La stessa ACE ha precisato: “Non c’è motivo di credere che i rappresentanti di ACE, i funzionari e i rappresentanti delle autorità pubbliche sulla barca OWOC si comporteranno parzialmente, in modo ingiusto o contrario alle regole. Il Challenger of Record non ha presentato prove riguardo a una potenziale cattiva condotta da parte di chi si trova su OWOC e qualsiasi affermazione di questo tipo viene respinta da ACE fortemente”.
Ricordiamo che la Presidente di ACE è Tina Symmans, colei che disse a Luna Rossa di “essere senza onore e rispetto verso la Nuova Zelanda” (parole testuali) perché il sodalizio italiano aveva chiesto di proseguire la Finale di Prada Cup quando vigeva un lockdown di livello 2. Livello di allerta che si è avuto anche durante le prime quatto regate di America’s Cup… (domani si tornerà alla normalità).
Non finisce qui, perché anche un’altra richiesta del Challenger of Record è stata respinta. Era stato chiesto di avere un posto nell’International Broadcast Center, che si occupa della produzione televisiva dell’evento a livello globale. Francesco Cattani Longanesi ha dichiarato a Stuff che un quarto del pubblico televisivo nel mondo è italiano e che il COR sta sostenendo la maggior parte dei costi televisivi. La risposta di ACE è stata secca: “A causa della quantità di informazioni riservate sulle prestazioni generali delle barche, sarebbe inappropriato per qualsiasi rappresentante della concorrenza essere presente in una tale produzione televisiva. Questo è un tentativo di interferire con l’indipendenza editoriale della produzione ACTV che non è conforme ai principi di sportività e fair play che governano il nostro sport“. 2-2 in mare (dove conta davvero), ma a terra è 2-0 per Team New Zealand. La battaglia è durissima…
Foto: COR 36 | Studio Borlenghi – America’s Cup
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