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America’s Cup, cosa è successo a Luna Rossa: errori, caduta dal foil e salto di vento

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E’ stata una giornata nerissima per Luna Rossa. L’America’s Cup di vela ha preso decisamente la direzione della Nuova Zelanda: i padroni di casa sono ora in vantaggio per 5-3 dopo otto regate e sono riusciti a piazzare il primo allungo della serie che, a conti fatti, potrebbe rivelarsi decisivo, soprattutto per le modalità in cui è maturato.

Nel corso di gara-7 Te Rehutai ha sviluppato delle velocità supersoniche, costantemente superiori di 2 nodi rispetto agli italiani sia di bolina sia di poppa. Che i Defender fossero più performanti era noto, ma mai si era vista una tale differenza prima di oggi. Il gap, almeno in parte, è stato provocato da una scelta poco felice del fiocco da parte di Luna Rossa. Gli italiani si aspettavano un vento più leggero di quello che hanno poi effettivamente trovato (11-12 nodi). Il fiocco più piccolo adottato dai neozelandesi ha fatto la differenza, accentuando ulteriormente le differenze prestazionali tra le due imbarcazioni. Va detto anche che i Kiwi, regata dopo regata, appaiono sempre più a loro agio anche in fase di manovra e sono davvero chirurgici soprattutto nell’effettuare le strambate.

Nonostante fosse uscita con le ossa rotte dalla prima competizione di giornata, Luna Rossa aveva reagito con carattere, dominando la partenza in gara-8 e transitando in testa dopo il primo lato di bolina. I campioni in carica si rifacevano sotto in poppa, recuperando di prepotenza e portandosi a soli 20 metri dalla flotta tricolore. Una volta finiti negli scarichi degli italiani, i neozelandesi sbagliavano la manovra, cadendo dal foil e piantandosi letteralmente sull’acqua.

A quel punto il Team Prada Pirelli guadagnava oltre 2,3 km di vantaggio. Solo dopo 4 minuti i Kiwi riuscivano a risollevarsi in volo, transitando al gate-2 con un ritardo di ben 4’08”. Sembrava fatta ed il punto del 4-4 in saccoccia per Luna Rossa. Invece, pochi istanti dopo, accadeva l’imponderabile. Al termine del secondo lato di bolina i ragazzi di Max Sirena accusavano un imprevedibile salto di vento, con la brezza scesa sotto i 6 nodi. Queste barche AC75, per volare, hanno bisogno di almeno 7 nodi. Luna Rossa piombava sull’acqua e non riusciva più a decollare. Sono stati attimi drammatici, oltre 8 minuti in cui Francesco Bruni e James Spithill hanno cercato invano di riacquisire velocità, anche superando il confine del boundary e scontando alcune penalità. In seguito Pietro Sibello, trimmer di Luna Rossa, ha ammesso che la squadra ha commesso un errore che ha provocato la caduta dal foil.

I Defender avevano il vantaggio di vedere Luna Rossa impantanata nel buco di vento, dunque se ne tenevano ben alla larga, viravano alle boe, operavano il sorpasso e prendevano definitivamente il largo nella successiva poppa. Quando la compagine italiana riusciva finalmente a rimettersi in assetto di volo era ormai troppo tardi: Te Rehutai viaggiava ormai distante oltre 2 km.

Oggi a Luna Rossa non è bastato vincere entrambe le partenze per portare a casa il successo. Nella prima regata i Kiwi si sono rivelati semplicemente superiori in termini di velocità pura, effettuando il primo sorpasso di questa America’s Cup; nella seconda è innegabile invece che la buona sorte abbia strizzato l’occhio ai detentori del trofeo. A questo punto servirà un vero e proprio miracolo per ribaltare una contesa che sembra segnata. Luna Rossa ha il dovere di provarci sino in fondo.

Credit: ACE Studio Borlenghi – America’s Cup Press

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