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Editoriali

America’s Cup: equilibrio, partenze, eclettismo. Le risposte di Luna Rossa e l’incognita vento leggero

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Dopo settimane di voci ed illazioni, l’America’s Cup di vela ha avuto finalmente inizio ad Auckland. Luna Rossa ed Emirates Team New Zealand sono in perfetta parità al termine di una prima giornata decisamente emozionante. E chissà se potranno tornare in acqua nei prossimi giorni: il vento debole potrebbe mettere a repentaglio la disputa delle regate. Ad ogni modo le prime due gare si sono rivelate molto importanti per il Team Prada Pirelli. Erano tante le domande che attanagliavano gli italiani; gran parte delle risposte si sono rivelate positive.

LUNA ROSSA E’ UNA BARCA ALLROUND

Da settimane si era diffuso il luogo comune che Luna Rossa fosse una barca da vento leggero. Che sia stata progettata per eccellere in queste condizioni è fuori di dubbio. Sarebbe però riduttivo affermare che possa vincere solo con brezza inferiore ai 10 nodi. Già nel corso della Prada Cup aveva a più riprese superato sia American Magic sia Ineos Team UK con vento dai 15 nodi in su. Ieri, durante la seconda regata, spirava una brezza da nord-ovest con intensità tra i 14 ed i 18 nodi. Luna Rossa ha conquistato un successo di platino proprio nelle condizioni (sulla carta) più sfavorevoli. Un’ulteriore conferma che questa barca è veramente competitiva in qualsivoglia contesto meteorologico. E’ chiaro che se ci fosse vento leggero sarebbe meglio, ma anche le raffiche più sostenute non fanno paura. Luna Rossa è una barca eclettica, sa adattarsi alle circostanze.

PARTENZA DETERMINANTE

Questa Coppa America di vela, per certi versi, ricorda la F1. Chi parte davanti ha ottime possibilità di vincere ed è davvero complicato effettuare dei sorpassi. I campi ristretti, con tanto di confine delimitato dai boundary, non consentono di mantenere una velocità elevata per oltre 90/100 secondi, obbligando dunque le imbarcazioni a compiere diverse manovre prima di raggiungere le boe. Quando le contendenti mostrano prestazioni similari, chi è al comando ha buon gioco nel ‘marcare’ l’avversario, rispondendo colpo su colpo ad ogni virata. Un vantaggio in più in particolare proprio per Luna Rossa, che alcuni esperti hanno definito una barca “manovriera”. Francesco Bruni e James Spithill sono due grandi specialisti della fase di pre-partenza, ma attenzione a sottovalutare Peter Burling: ieri in gara-1 il fuoriclasse neozelandese ha dato saggio di grande abilità, in particolare nella gestione dello ‘spazio-tempo’.

TEAM NEW ZEALAND FA PAURA IN POPPA

Seppur di poco, Te Rehutai si è rivelata un po’ più veloce di Luna Rossa nei lati di poppa. Un’idea condivisa da diversi addetti ai lavori e confermata da Francesco Bruni in un’intervista rilasciata a SkySport. Come detto in precedenza, tuttavia, è difficile sfruttare a proprio vantaggio tale prerogativa se ci si trova costretti ad inseguire. La compagine italiana, se in testa, si trova nelle condizioni di poter gestire i tentativi di rimonta di New Zealand in poppa. Viceversa, per quanto visto, appare improbabile che gli italiani possano sorpassare i Kiwi con vento a favore, almeno in condizioni dai 13 nodi in su. E torniamo dunque a rimarcare nuovamente l’importanza della partenza. Per quanto riguarda le velocità di bolina, infine, le due barche hanno sfoderato realmente un rendimento sostanzialmente equivalente.

COSA SUCCEDERA’ CON VENTO LEGGERO? 

Questa è la domanda a cui non è ancora possibile fornire una risposta. Luna Rossa si era rivelata superiore (e non di poco) sia ad American Magic sia ad Ineos UK con vento inferiore ai 10 nodi. E’ molto difficile che tale superiorità si verifichi anche contro i maestri neozelandesi. Te Rehutai è una barca molto estrema sotto il profilo aerodinamico, con foil piccoli e piatti, ideata per sviluppare velocità supersoniche con vento sostenuto. Eppure già a dicembre, nel corso delle World Series, aveva dimostrato di sentirsi a proprio agio anche con brezza lieve, così i video degli allenamenti delle ultime settimane hanno mostrato decisi passi in avanti. Lo stesso Peter Burling non ha nascosto che i Kiwi hanno lavorato a lungo per affinare la propria competitività anche con poco vento. Non saremmo stupiti che anche in queste condizioni emergesse una situazione di equilibrio tra Luna Rossa e Team New Zealand. Vedremo nei prossimi giorni se Eolo fornirà una risposta in questo senso.

Foto: Lapresse

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