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America’s Cup, il boss di Ineos: “Non contano solo i soldi. New Zealand ha le barche più veloci”
L’America’s Cup è terminata ormai da qualche giorno con la vittoria di Emirates Team New Zealand: i campioni in carica hanno superato Luna Rossa 7-3, aggiudicandosi la Vecchia Brocca per la quarta volta nella loro storia dopo le edizioni del 1995, 2000 e 2017. Ieri è stato annunciato il nuovo regolamento per l’edizione n.37, la cui data e sede verranno annunciate entro i prossimi sei mesi.
Come era nell’aria ormai da diverse settimane, saranno i britannici di Ineos Team UK a ricoprire il ruolo di Challenger of Record, il che consente di stabilire le regole ed il protocollo insieme ai Defender. Il proprietario della multinazionale del Regno Unito, Jim Ratcliffe, ha discusso al NZ Herald dei possibili scenari futuri della Coppa America: “Dove e quando finiremo a gareggiare è ancora in discussione. Ci sono diversi potenziali scenari. Qualsiasi cosa sarà, credo che sarà una bella edizione, perché queste barche AC75 sono molto eccitanti e garantiscono una competizione serrata. Tutti hanno letto le voci sui giornali, ma non posso commentarle. Tutto quello che posso dire è che ci impegneremo nelle discussioni con Grant Dalton e speriamo di trovare una buona risposta“.
Il multi-milionario, il cui patrimonio stimato si aggira intorno ai 21 miliardi di dollari, ha ammesso che non sarà per niente semplice strappare il trofeo ai detentori: “Non è solo una questione di soldi. I soldi aiutano se sei una squadra ben finanziata. Ma Team New Zealand è davvero la miglior squadra al mondo, perché ha i migliori velisti e le barche più veloci del mondo. Hanno talmente tanta tecnologia velica che è difficile replicarla. Per noi sarà una sfida“.
Intanto Luna Rossa, attraverso le parole del patron Patrizio Bertelli, ha confermato la propria partecipazione anche alla prossima edizione. A meno che la 37ma edizione dell’America’s Cup non si risolva in una mera sfida a due tra Team New Zealand ed Ineos Team UK. Ipotesi non scartata da Grant Dalton, CEO della compagine neozelandese: “E’ un’opzione. Valutiamo ogni soluzione per il benessere della squadra“.
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Foto: Luna Rossa Press