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America’s Cup, l’alterigia dei neozelandesi. “Superiori a Luna Rossa”. Tutte le profezie…
Luna Rossa e Team New Zealand si stanno preparando per affrontarsi nel match race che metterà in palio la America’s Cup, il trofeo sportivo più antico al mondo. Si incomincerà mercoledì 10 marzo nella baia di Auckland: chi vincerà sette regate conquisterà la Vecchia Brocca ed entrerà nella leggenda. L’equipaggio italiano, reduce dal dominio in Prada Cup, si presenta all’appuntamento con il sogno di realizzare la grande impresa: sconfiggere i Kiwi nel loro Golfo di Hauraki e portare la Coppa America nel Bel Paese per la prima volta nella storia. I padroni di casa, invece, cercheranno di difendere il trofeo alzato al cielo quattro anni fa alle Bermuda e si sentono estremamente sicuri dei propri mezzi.
I neozelandesi stanno mantenendo un atteggiamento ai limiti della presunzione ed estremamente saccente, continuando a snobbare Luna Rossa e palesando la convinzione di essere più forti rispetto agli avversari. Hanno progettato una barca pensando in particolar modo alla velocità di punta e all’adattamento con vento forte, ma attenzione perché Team Prada Pirelli ha tutte le carte in regola per tenere testa alla flotta di Peter Burling e non va assolutamente sottovaluto. Cosa che, invece, sembrano fare dall’altra parte del mondo.
Il parere di Murray Jones ha un certo peso, perché stiamo parlando di un uomo capace di vincere la Coppa America per ben sei volte: tre proprio con i Kiwi (1995, 2000, 2017), due con Alinghi (2003, 2007) e una con Oracle (2013). Insomma soltanto nel 2010 non riuscì a fare centro, si tratta di un autentico lupo di mare. Ebbene il neozelandese era stato lapidario in un’intervista concessa a Suzanne McFadden di Newsroom.co.nz: “Penso che Team New Zealand vincerà facilmente, saranno significativamente più veloci. Hanno un enorme vantaggio: non hanno perso un giorno da quando hanno lasciato le Bermuda, mentre gli altri hanno dovuto ricostruire o ricominciare da capo. Spero che non sia un completo cappotto (ha usato il vocabolo whitewash, ndr.)“.
Le profezie non sono mancate negli ultimi giorni e a esprimersi è stata anche la testata giornalistica NZ Herald, la più importante (non solo a livello sportivo) di tutta la Nuova Zelanda. Il commento all’interno della rubrica Secret Sailor’s è stato lapidario: “Ci vorrebbe un miracolo o un grave contrattempo affinché Team New Zealand assapori la sconfitta questa volta. L’abilità e la profondità superiori dei Kiwi, la barca più veloce e, soprattutto, la loro capacità di cambiare il modo in cui navigano in base ai punti di forza e di debolezza del loro avversario. Ciò li rende favoriti in assoluto contro Luna Rossa“.
Anche il sito ufficiale della America’s Cup, chiaramente gestito dai neozelandesi, li aveva dati chiaramente per favoriti, anche se aveva parlato di un possibile tallone d’Achille per i detentori del trofeo. Altra profezia di un certo peso è quella effettuata dal grande sconfitto della Prada Cup, ovvero Ben Ainslie. Il timoniere di Ineos Uk, quattro volte Campione Olimpico, aveva espresso senza ombra di dubbio la propria preferenza: “La mia idea è che i Kiwi probabilmente avranno un vantaggio di velocità sopra i 10-11 nodi, ma gli italiani sono in forma e nello sport può succedere di tutto. A queste barche basta uno starnuto per capovolgersi. Preferisco non puntare soldi su nessuna delle due. Nelle World Series abbiamo visto i neozelandesi non partire bene, ma erano molto più veloci degli sfidanti. Sono sicuro che avranno speso comunque molto tempo per migliorare anche le partenze“.
Foto: Luna Rossa Press
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