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America’s Cup, Luna Rossa ci sarà nella prossima edizione. Il sogno di Bertelli continua…

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Un misto di orgoglio e amarezza serpeggia nell’hangar di Luna Rossa. Bisogna gonfiarsi il petto per essere riusciti a portare l’Italia a giocarsi la America’s Cup e per aver tenuto botta a Team New Zealand nel match race che ha messo in palio il trofeo sportivo più antico al mondo. I ragazzi di Max Sirena sono stati encomiabili ad Auckland, hanno travolto American Magic e Ineos Uk durante la Prada Cup e poi sono riusciti a mettere paura al Defender. L’equipaggio tricolore si era portato in vantaggio per 3-2, poi alcuni errori (come la ricaduta dai foil in partenza di gara-4 e il salto di vento in cui si è incappati in gara-8) hanno sostanzialmente indirizzato la contesa in favore di Te Rehutai. Peter Burling e compagni avevano la barca più veloce, sono una corazzata ma non sono apparsi imbattibili.

Luna Rossa lascia il Golfo di Hauraki con un bagaglio di conoscenze enorme, con la consapevolezza di avere i giusti mezzi per timonare al meglio gli AC75 e dopo aver accumulato le competenze necessarie per essere competitivi in futuro. Per mettere le mani sulla Coppa delle 100 Ghinee servono esperienza a bordo, precedenti nella competizione, doti tecniche e tattiche migliorabili solo regatando. Questi tre mesi di eventi (consideriamo anche le World Series pre-natalizie) sono stati cruciali per mettere le basi sul futuro.

Sì, perché Luna Rossa andrà avanti. Il patron Patrizio Bertelli, amministratore delegato di Prada, ha già manifestato la volontà di riprovarci. Ancora una volta. Sarà il sesto assalto effettivo, perché nel 2010 fu il tribunale a decidere che soltanto gli statunitensi di Oracle avevano il diritto di fronteggiare il Defender (gli svizzeri di Alinghi), mentre per l’edizione 2017 gli italiani si ritirarono in corsa in segno di protesta per il cambio di regolamento da parte di Oracle. Dal 2000 l’imprenditore toscano ci ha sempre creduto: ha perso sempre contro i Kiwi, ventuno anni fa come oggi, ma non molla e sogna prima o poi di alzare al cielo la Vecchia Brocca. Non è un’ossessione, come ha precisato più volte, ma soltanto una passione. La stessa che aveva il leggendario Sir Lipton, il soprannominato Barone del The che si fermò a cinque tentativi tra il 1899 e il 1930 con i suoi Shamrock (non vinse mai).

Qual è dunque il futuro di Luna Rossa? Verrà lanciata nuovamente una sfida e si tenterà l’assalto alla America’s Cup, sfruttando le conoscenze maturate durante questa campagna. Non c’è ancora nessuna ufficialità formale, ma il patron Patrizio Bertelli ne aveva comunque palato negli ultimi mesi e si era anche soffermato sull’intesa con Ernesto Bertarelli di Alinghi, nel caso fosse stato proprio il Team Prada Pirelli a imporsi nell’edizione appena conclusa. A confermare il nuovo tentativo è stato anche il co-timoniere Francesco Bruni al termine dell’odierna gara-10: “Voglio dire che non è finita, il signor Bertelli e Luna Rossa ci riproveranno: abbiamo fatto tanta esperienza e sono felice di quello che ha fatto la squadra. Grazie Italia per il supporto“.

Quando rivedremo in azione l’equipaggio tricolore? Per il momento le certezze sono poche. Team New Zealand ha ricevuto formalmente un guanto di sfida e lo ha accettato, ma l’identità del Challenger of Record non è stata ancora ufficialmente svelata. Ormai non è più un mistero che l’invito sia giunto dai britannici di Ineos Uk: Ben Ainslie e compagni sono stati travolti da Luna Rossa nella Finale di Prada Cup (7-1), il colosso della chimica guidato da Jim Ratcliffe ha investito 125 milioni di euro per la campagna del 2021 e ci vuole riprovare.

Quando la prossima America’s Cup? Sfida a due tra NZ e Ineos già nel 2022? Le indiscrezioni

Le ipotesi sul tavolo sarebbero due. La prima prevede una contesa nel 2023-2024 (o, al più tardi, nel 2025), con un torneo degli sfidanti tradizionale in località da definire (Auckland è una possibilità, ma un’altra opzione parla anche di Medio Oriente per motivi economici) e dunque Luna Rossa pronta a tentare l’assalto. La seconda ipotesi, però, prevede un testa a testa secco tra Ineos e New Zealand, già nel 2022, all’Isola di Wight (Gran Bretagna), dove la competizione nacque nel 1851. In questo caso non ci sarebbe il torneo degli sfidanti, dunque Luna Rossa sarebbe tagliata fuori e dovrebbe aspettare l’edizione successiva (2023-2025 l’arco temporale verosimile).

Si utilizzeranno sempre gli AC75, ormai questa appare una certezza. Luna Rossa saprà ancora una volta scaldare il cuore degli italiani, come ormai è abituata a fare da due decenni. Patrizio Bertelli andrebbe ringraziato perché regala un sogno ed è un uomo da ammirare per carisma, doti imprenditoriali e caparbietà. La Coppa America dovrebbe essergli grata e questo, forse, lo sanno bene anche gli avversari.

Foto: COR 36 | Studio Borlenghi

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