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America’s Cup, Luna Rossa e il tabù New Zealand da spezzare. Una lunga tradizione negativa da esorcizzare
Dopo tre sonore sconfitte, Luna Rossa si appresta a sfidare nuovamente New Zealand in Coppa America con l’obiettivo di interrompere finalmente una lunga tradizione negativa negli scontri a eliminazione diretta contro i Kiwi. Il primo precedente risale a 21 anni fa, in occasione della trentesima edizione del trofeo sportivo più antico al mondo, con i padroni di casa neozelandesi (si regatava ad Auckland, come quest’anno) che si sbarazzarono agevolmente di Francesco De Angelis e compagni con il punteggio finale di 5-0.
Per Luna Rossa, alla prima partecipazione in America’s Cup, si trattava comunque di un ottimo risultato alla luce del trionfo nella Louis Vuitton Cup dopo aver battuto gli statunitensi di AmericaOne in rimonta da 3-4 a 5-4. I due k.o. successivi furono invece molto più amari e difficili da digerire per il patron Patrizio Bertelli, con l’imbarcazione italiana che fu costretta ad abbandonare proprio sul più bello il sogno di raggiungere il Match di Coppa America sia nel 2007 che nel 2013. In entrambi i casi fu New Zealand ad imporsi nettamente, prima 5-0 e poi 7-1, vincendo le Challenger Series e rimandando i sogni di gloria azzurri.
Sono trascorsi ben otto anni da quel 7-1 di San Francisco, in cui i protagonisti dei match race erano i catamarani, mentre oggi la 36ma edizione della Coppa si disputa con gli AC75 (monoscafi foiling). Luna Rossa cavalca una striscia davvero molto positiva di undici vittorie nelle ultime dodici regate disputate tra semifinali e finali della Prada Cup, ma il prossimo ostacolo è senz’ombra di dubbio il più complesso da superare. Te Rehutai non gareggia dallo scorso dicembre, nelle World Series, perciò non è semplice fare dei raffronti precisi tra le due barche che si contenderanno la vecchia brocca, anche se in allenamento la barca maori ha messo in mostra un potenziale velocistico davvero notevole.
Foto: Luna Rossa Press