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America’s Cup, Luna Rossa e l’errore tattico (ininfluente) nella seconda regata

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Il bicchiere può considerarsi mezzo pieno dopo la prima giornata dell’America’s Cup. Qualcuno, diversi giorni fa, aveva definito Luna Rossafortunata“. Di sicuro oggi non lo è stata, perché ha trovato le condizioni di vento peggiori possibili. Max Sirena era stato chiaro: “Ci sentiamo sicuri sotto i 12 e sopra i 18 nodi“. Ebbene, oggi spirava una brezza da nord-ovest di intensità tra 13 e 18 nodi: peggio di così…

La grande notizia è che il Team Prada Pirelli si è aggiudicato un preziosissimo punto anche regatando all’interno del range di vento preferito da Emirates Team New Zealand. Come si era intuito già durante le sfide ad American Magic ed Ineos Team UK, la barca italiana può considerarsi allround, ovvero capace di ben figurare in qualsivoglia contesto. Oggi Luna Rossa ha dimostrato che, con una buona partenza, può sconfiggere Te Rehutai sempre, a prescindere dalle bizze di Eolo. La curiosità è grande per capire cosa potrebbe accadere col fantomatico vento leggero che molto raramente fa capolino nel Golfo di Hauraki, a dispetto di chi riteneva la compagine italiana fortunata.

Tuttavia oggi Luna Rossa ha rischiato di vanificare quanto di buono costruito a causa di un grave tattico. Al termine del secondo lato di poppa la flotta del Bel Paese vantava un vantaggio di 24″. La regata sembrava in assoluto controllo. Dopo la virata alle boe, James Spithill e Francesco Bruni, probabilmente dopo essersi consultati con Pietro Sibello, hanno deciso di navigare decisi verso il lato destro del campo. I neozelandesi hanno optato invece per il lato sinistro. A quel punto si è creata una grande separazione tra le due barche: peccato che fossero i Kiwi a godere della maggior pressione. In quel frangente il distacco tra le due rivali si è dimezzato e tutto è tornato in gioco, prima di una parte finale di regata palpitante e decisa per appena 7 secondi a favore degli italiani.

Come ha ammesso anche Max Sirena (“Gli abbiamo aperto la porta per rientrare“), è stata una scelta tattica sbagliata. Team New Zealand dispone di una barca eccezionale, capace di sviluppare velocità strabilianti (oggi ha toccato i 51 nodi e chissà cosa potrà accadere se il vento un giorno soffierà ancora più forte…). Luna Rossa non può permettersi il minimo rischio se si trova in vantaggio. La scelta migliore sarà sempre quella di andare a ‘marcare’ l’avversario, secondo la più classica regola del match race che impone di frapporsi tra la barca rivale e le boe. Peraltro oggi la brezza era costante, ma cosa accadrà in giornate in cui si potranno verificare dei salti di vento? I Kiwi conoscono ogni segreto del Golfo di Hauraki, andare a sfidarli proprio nel loro giardino preferito potrebbe rivelarsi deleterio. Lo scenario da applicare è semplice: vincere le partenze, portarsi davanti e rispondere ad ogni virata di Team New Zealand. Più facile a dirsi che a farsi. Ma Luna Rossa ha le qualità per riuscirci. E se poi il vento calasse…

Foto: Luna Rossa Press

L’ANALISI DI STEFANO VEGLIANI: LA SUPERIORITA’ NETTA DI TEAM NEW ZEALAND NON SI E’ VISTA

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